Putin lancia la Gazprom alla conquista del Mediterraneo
Il Cremlino lancia l'offensiva-energia su scala mondiale e i governi occidentali entrano in fibrillazione. La guerra del gas si allarga dalle ex repubbliche sovietiche al Mediterraneo e i ministri finanziari del G8 vanno direttamente da Vladimir Putin per trattare un piano condiviso sulla sicurezza energetica. Il gelo polare alimenta il nervosismo. Esplode però il conflitto globale sulle materie prime, dietro il quotidiano stillicidio di forniture ridotte dalla Russia. L'Italia, ultimo anello della catena del trasporto e carente di scorte, soffre di più. Mosca conferma che "tutti i contratti saranno rispettati" e che "le forniture di gas all'Europea saranno aumentate", ma senza clamori registrano ammanchi anche Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Germania e Francia. Più che sul termometro gi occhi dell'Europa sono puntati sul Cremlino e su Gazprom, cassaforte presidenziale e nuovo colosso dell'energia. Putin ha deciso di passare alla seconda fase del piano che deve trasformare la Russia nella prima potenza energetica del mondo.