News Puntare su azionario, dollaro Usa e bond emergenti: parola di Vontobel

Puntare su azionario, dollaro Usa e bond emergenti: parola di Vontobel

Pubblicato 3 Luglio 2014 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:07

Hanno le idee chiare su cosa fare nel secondo semestre 2014 gli analisti di Vontobel che hanno presentato alla stampa finanziaria la view "Vontobel Summer Outlook 2014". Secondo gli esperti nella seconda parte dell'anno sarà meglio puntare sul mercato azionario piuttosto che su quello obbligazionario: bene in particolare equity europeo e dei mercati emergenti.



Nel reddito fisso meglio stare lontani dai titoli governativi statunitensi, svizzeri e tedeschi, che offriranno rendimenti reali poco significativi se non addirittura negativi, preferendo invece un posizionamento su high yield e convertibili. Fra i corporate bond gli esperti del gruppo specializzato nell'asset management elvetico consigliano di muoversi solo in maniera selettiva per cogliere le migliori occasioni offerte dal mercato in termini di rapporto rischio/rendimento.



A livello di valute puntare su dollaro Usa mentre conviene restare lontani dalle materie prime in generale e dall'oro in particolare il cui prezzo potrebbe subire un ulteriore significativo indebolimento da qui a fine anno. 










Chiara Bellon
, Head of Portfolio Management Italy di Vontobel, ha presentato la propria visione sul mercato ricordando i rialzi significativi messi a segno dalle attività maggiormente rischiose negli ultimi 12 mesi, tendenza che potrebbe proseguire anche nel resto dell'anno.



L'economia statunitense, secondo la strategist, con tutta probabilità e a meno di eventi imprevedibili continuerà a rafforzarsi nei prossimi trimestri visto che l'inflazione non dovrebbe rappresentare un ostacolo significativo. Tra i temi da seguire nel mercato azionario americano la Bellon ha sottolineato come soddisfazioni potrebbero arrivare dai titoli finanziari statunitensi: le banche Usa, infatti, mostrano valutazioni interessanti e la rapida ripresa del settore immobiliare sommata al miglioramento della qualità dei mutui erogati potrebbe evidenziare un ulteriore fattore di forza per il comparto.

Tra i settori da sottopesare, ha evidenziato l'esperta, i titoli del comparto immobiliare che attualmente risultano correttamente valutati mentre potrebbero essere interessanti i titoli delle società tecnologiche tradizionali che potrebbero beneficiare del ritorno alla propensione agli investimenti da parte delle società industriali americane.



In Europa l'allentamento dell'austerità potrebbe favorire la crescita economica con ricadute positive sui profitti aziendali. Questo trend potrebbe accelerare alla luce degli ultimi dati macroeconomici: significativo l'andamento dell'indice di fiducia PMI tornato recentemente sopra quota 50. Interessante la view sull'Italia che continua a rimanere un Paese poco attraente a livello macro e su cui gli esperti valutano quasi esclusivamente acquisti mirati su singole realtà societarie. Il problema dell'Italia, ha ribadito con forza Matteo Villani, direttore commerciale del gruppo svizzero, rimane l'alto costo del lavoro italiano e il conseguente basso livello di competitività rispetto agli altri Paesi sviluppati e non. Un quadro che vede oltre all'Italia anche altre nazioni europee in difficoltà: "l'Italia ha dichiarato con il nuovo governo di voler attuare delle importanti riforme. E' un aspetto positivo anche se attendiamo i primi reali interventi per esprimere un giudizio definitivo. In questo quadro appare peggiore la situazione francese a cui serviranno almeno 2 o tre anni per invertire la tendenza". 










Soddisfazioni potrebbero arrivare anche dal dollaro americano: i tassi ufficiali Usa saranno i primi ad essere ritoccati al rialzo, molto prima rispetto alla zona euro, evento che dovrebbe supportare il biglietto verde entro la prima metà del 2015. La Federal Reserve ha già iniziato a ridurre il flusso di massa monetaria e, di conseguenza anche l'attivo di bilancio, mentre la BCE sta proprio da poco iniziando il proprio allentamento quantitativo. Secondo la Bellon il cambio euro/dollaro a fine 2014 potrebbe aggirarsi intorno a quota 1,34 mentre per fine 2015 il cross è visto scendere sensibilmente in area 1,24.



Visione positiva, come dicevamo, sui mercati emergenti e in particolare sulle emissioni governative. Vontobel ha già iniziato a posizionarsi sui bond dei Paesi emergenti in valuta locale e ora sta aumentando l'esposizione sull'equity dei Paesi in via di sviluppo. Anche in questo caso rimane comunque fondamentale effettuare una scrematura scegliendo gli investimenti che offrano il miglior livello in termini di rapporto rischio/rendimento.