Popolare Vicenza in perdita per 795 milioni, piano a ottobre con esuberi destinati a salire

Nuovo semestre in rosso per la Popolare Vicenza. L’istituto veneto, passato sotto il controllo del Fondo Atlante a seguito dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi, ha riportato nei primi 6 mesi dell’anno una perdita di 795 milioni di euro complice la rottura con Cattolica Assicurazioni e accantonamenti vari. La perdita risulta comunque meno consistente rispetto al rosso di 1,05 miliardi riportato nel primo semestre del 2015.
Intanto per l’istituto rimane calda la pista per una fusione con Veneto Banca. “La strada per la fusione è importante – ha rimarcato Gianni Mion, presidente di PopVi – bisognerà vedere in che modo. Andava fatta qualche tempo fa e oggi ci sarebbe una banca con una quota di mercato importante”. Mion ha rimarcato che non ci sono preclusioni per altre strade, ma al momento non sono pervenute manifestazioni di interesse.
Le ultime indiscrezioni stampa vedono alcuni fondi internazionali interessati a rilevate da Atlante il controllo di Popolare Vicenza e Veneto Banca contribuendo al risanamento per poi finalizzare la fusione.
L’ad Francesco Iorio ha anticipato che un aggiornamento del piano industriale sarà presentato nel giro di qualche settimana, probabilmente nella prima metà di ottobre. L’ad ha fatto capire che il numero di esuberi, attualmente pari a 550 unità, è destinato a salire al fine di implementare la riduzione dei costi della forza lavoro. Nel 2016 sono state 71 le filiali chiuse portando il totale a 150.
Sui conti semestrali di Bpvi ha pesato l’impatto economico e patrimoniale connesso alla decisione assunta il 4 agosto 2016 da Cattolica Assicurazione di recedere dall’accordo di partnership e ai relativi rischi e potenziali oneri; sui conti ha gravato anche l’incremento delle coperture sui crediti anche per effetto del recepimento delle rettifiche di valore su crediti conseguenti agli esiti preliminari della recente verifica ispettiva della Bce sui rischi di credito e di controparte, in corso di finalizzazione e le ulteriori rettifiche e accantonamenti sugli investimenti in fondi lussemburghesi e sui rischi legali relativi a reclami e contenziosi su azioni BPVI avviati dalla clientela.