Il Pil sotto le stime penalizza il biglietto verde
La crescita economica sotto le stime spinge al ribasso il dollaro. Segno meno per il biglietto verde che nel corso della seconda parte ha pagato pegno alle indicazioni deludenti arrivate dal dato relativo il Pil, salito nel primo trimestre del 2,5% (+0,4% nel Q4 2012), mezzo punto percentuale in meno rispetto alle attese. Poco dopo la chiusura dei listini europei, il dollar index, che misura le performance della divisa statunitense nei confronti di un basket di valute, segna un rosso di 0,28 punti a 82,46 portando il saldo settimanale al -0,3%.
Il calo del greenback è particolarmente evidente nel cross con la divisa nipponica, in rosso di oltre un punto percentuale a 97,917 yen. Nella notte italiana la Bank of Japan ha confermato il costo del denaro nel range 0-0,10% ribadendo di voler portare, nel giro di due anni, il tasso di inflazione al 2%
Secondo l’istituto guidato da Haruhiko Kuroda nel 2013/14 la crescita dei prezzi in versione “core” (al netto di alimentari e energetici) si attesterà allo 0,7% mentre nel 2014/15 il dato è stimato all’1,4% (dallo 0,4% e dallo 0,8% stimato in precedenza). Rivisto al rialzo anche il dato relativo il Pil, visto al 2,9 e all’1,4% (dal 2,3-0,8%).
Sostanziale parità, in attesa della Bce, per il cambio con la moneta unica, che scambia di poco sopra quota 1,3 a 1,3022 usd. Gli analisti sono concordi nel ritenere che l’Eurotower nella riunione in calendario per giovedì prossimo, anche alla luce delle indicazioni deludenti arrivate dalla Germania, taglierà il costo del denaro di 25 punti base. Sui possibili effetti positivi della misura i pareri sono invece discordanti.