Notizie Pil Cina sostiene l’aussie, ma analisti puntano a discesa a quota 0,70

Pil Cina sostiene l’aussie, ma analisti puntano a discesa a quota 0,70

15 Luglio 2015 08:21

I riscontri migliori delle attese arrivati dall’economia cinese metto di buon umore oggi il dollaro australiano. Il cosiddetto aussie si è riportato a ridosso di quota 0,75 contro il dollaro Usa (massimo intraday a 0,7489) dopo l’uscita dei dati sul Pil cinese, salito del 7% nel secondo trimestre dell’anno, battendo le attese degli analisti ferme ad un incremento del 6,8%.

Cresce rischio Cina per Australia e Nuova Zelanda 
La risalita del dollaro australiano potrebbe però rivelarsi di breve respiro. Secondo il consensus Bloomberg il cross tra dollaro australiano e dollaro usa scenderà in area 0,73 a fine 2015 complice anche la probabile prima stretta sui tassi da parte della Fed. Ancora più short la view di Barclays che indica un target a 0,7 per l’aussie. La casa d’affari britannica ritiene che il driver negativo sarà proprio la Cina con la volatilità del mercato azionario cinese che ha aumentato i rischi di uno slowdown più pronunciato dell’economia cinese nella restante parte dell’anno con negativi impatti sulla domanda di commodity cinese che risulta particolarmente rilevante per l’Australia e la Nuova Zelanda che hanno in Pechino il loro principale partner commerciale. 

In generale negli ultimi due mesi il calo dei prezzi delle esportazioni e l’aumento della volatilità dei mercati legati agli sviluppi in Grecia e in Cina hanno pesato sulle commodity currency con il dollaro neozelandese tra i peggiori performer complice l’allentamento monetario deciso dalla RBNZ a giugno. La discesa del kiwi negli ultimi mesi ha ridotto la sopravvalutazione della divisa oceanica che secondo Barclays è del 9% attualmente rispetto al 21% di inizio anno.