Piazza Affari, sentiment misto in vista elezioni francesi: soffrono lusso e UniCredit, sorride Leonardo
Piazza Affari archivia la settimana sottotono, con l’indice FTSE Mib che lascia sul terreno lo 0,54% arretrando a 19.741,75 punti. L’ultima ottava è stata inevitabilmente segnata dal conto alla rovescia per le elezioni che si terranno domenica 23 aprile in Francia.
L’esito finale è tutt’altro che scontato, con i 4 principali candidati appaiati nei sondaggi. Questi elementi di incertezza hanno determinato un cambio di tendenza nel mese di aprile, che ha riguardato i principali indici azionari del Vecchio Continente e di fatto ha messo fine al rally registrato nei primi tre mesi dell’anno.
Buone notizie arrivano invece dal fronte macroeconomico dell’Eurozona, dove la rilevazione Pmi sulla manifattura segnala che anche il secondo trimestre inizia forte sulla scia di quanto visto nel primo. Le rilevazioni Pmi su servizi e manifattura hanno infatti messo in luce una stima flash salita ancora a 56,8 punti dai 56,2 punti di marzo e contro i 56 indicati dal mercato. Questi numeri rappresentano i massimi da oltre 6 anni e suggeriscono un relativo ottimismo fra gli operatori.
Ottimismo espresso in una nota di Chris Williamson, capo economista di IHS Markit, che ha rimarcato che “una espansione di questa portata, se dovesse continuare, farà inevitabilmente revisionare al rialzo le previsioni degli economisti per il 2017". Secondo Williamson la debolezza dell’euro “ha favorito le esportazioni e il verificarsi di elevati tassi di crescita sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi”.
Da contraltare, il sentiment dei direttori degli acquisti negli Stati Uniti è calato ad aprile, andandosi a collocare sotto le stime degli analisti censiti da Bloomberg.
In questo quadro a piazza Affari le singole storie societarie hanno prevalso sugli umori del mercato. Gli investitori. Miglior titolo di giornata è stato Leonardo che ha portato a casa l’1,15% a 14,03 euro. Maglia nera che va assegnata a Banca Generali, -2,23% a 24,93 euro per l’istituto. Salvatore Ferragamo, -2% a 26,8 euro, registra una performance che ha pesato sul comparto lusso con Moncler che ha chiuso a 21,67 euro in ribasso dell’1,18%.
Giornata da dimenticare anche per UniCredit che ha bruciato i guadagni delle due sedute precedenti lasciando sul parterre l’1,73% tornando a 13,64 euro.
L’esito finale è tutt’altro che scontato, con i 4 principali candidati appaiati nei sondaggi. Questi elementi di incertezza hanno determinato un cambio di tendenza nel mese di aprile, che ha riguardato i principali indici azionari del Vecchio Continente e di fatto ha messo fine al rally registrato nei primi tre mesi dell’anno.
Buone notizie arrivano invece dal fronte macroeconomico dell’Eurozona, dove la rilevazione Pmi sulla manifattura segnala che anche il secondo trimestre inizia forte sulla scia di quanto visto nel primo. Le rilevazioni Pmi su servizi e manifattura hanno infatti messo in luce una stima flash salita ancora a 56,8 punti dai 56,2 punti di marzo e contro i 56 indicati dal mercato. Questi numeri rappresentano i massimi da oltre 6 anni e suggeriscono un relativo ottimismo fra gli operatori.
Ottimismo espresso in una nota di Chris Williamson, capo economista di IHS Markit, che ha rimarcato che “una espansione di questa portata, se dovesse continuare, farà inevitabilmente revisionare al rialzo le previsioni degli economisti per il 2017". Secondo Williamson la debolezza dell’euro “ha favorito le esportazioni e il verificarsi di elevati tassi di crescita sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi”.
Da contraltare, il sentiment dei direttori degli acquisti negli Stati Uniti è calato ad aprile, andandosi a collocare sotto le stime degli analisti censiti da Bloomberg.
In questo quadro a piazza Affari le singole storie societarie hanno prevalso sugli umori del mercato. Gli investitori. Miglior titolo di giornata è stato Leonardo che ha portato a casa l’1,15% a 14,03 euro. Maglia nera che va assegnata a Banca Generali, -2,23% a 24,93 euro per l’istituto. Salvatore Ferragamo, -2% a 26,8 euro, registra una performance che ha pesato sul comparto lusso con Moncler che ha chiuso a 21,67 euro in ribasso dell’1,18%.
Giornata da dimenticare anche per UniCredit che ha bruciato i guadagni delle due sedute precedenti lasciando sul parterre l’1,73% tornando a 13,64 euro.