Piazza Affari in rosso (ma non crolla) dopo le elezioni in Francia e Grecia, spread a 400 punti
Inizio di settimana difficile per la Borsa di Milano con gli investitori spaventati dai risultati elettorali in Francia e Grecia. All’Eliseo, dopo 17 anni di governo targato centro-destra, c’è stata l’attesa svolta a sinistra con Francois Hollande che ha superato al ballottaggio Nicolas Sarkozy. I mercati guardano però con più preoccupazione all’esito del voto ellenico che ha sancito una sonora sconfitta ai partiti filo-Ue: Nea Demokratia e il Pasok sono passati dal 77,4% del 2009 ad un modesto 35%. I due partiti, però, potrebbero riuscire in extremis a trovare un accordo per un governo di unità nazionale, mettendo così in minoranza sia la sinistra (Syriza) sia l’estrema destra.
Immediato e tagliente il commento degli analisti di Citigroup: l’esito delle elezioni di ieri in Grecia fa salire il rischio di un’uscita del Paese dall’Euro nei prossimi 12-18 mesi. Per la precisione le probabilità salgono dal 50% precedente a un intervallo compreso tra il 50 e il 75%. Secondo gli esperti della banca Usa, l’opposizione alle misure di austerità dimostrata dall’opinione pubblica greca potrebbe determinare difficoltà a coagulare il consenso politico necessario a mantenere il Paese nell’euro.
I risultati delle elezioni hanno fatto scattare le vendite sulle piazze finanziarie asiatiche, con l’indice Nikkei in flessione di quasi 3 punti percentuali, e successivamente sulle Borse continentali. Piazza Affari, dopo aver toccato in partenza un minimo intraday a 13.583 punti, ha in parte ridotto le perdite mostrando un calo di circa 1 punto percentuale a 13.760 punti. Livelli non lontani dai minimi del settembre 2011, quando il Ftse Mib arrivò fino a 13.100 punti.
Le tensioni si sentono anche sul mercato valutario, dove il cambio euro/dollaro è sotto quota 1,30, e sull’obbligazionario, con lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco rivede la soglia dei 400 punti base.