Piazza Affari chiude la settimana in rialzo
La Borsa di Milano ha archiviato l'ultima seduta della settimana in moderato rialzo dopo le ottime performance messe a segno ieri in scia alle alla decisione della Bce di ampliare la lista di titoli che vengono accettati dall'Eurotower come collaterale in cambio di liquidità e in scia all'apertura debole di Wall Street. I listini statunitensi sono appesantiti dalle trimestrali deludenti dei due giganti tecnologici Microsoft e Google. Entrambi hanno riportato conti sotto le attese e insieme a Intel e Ibm sottolineano il pessimo momento per il settore tecnologico. Nel frattempo il G20 a Mosca ha annunciato che dal 2019 le più importanti compagnie assicurative dal 2019 dovranno avere requisiti patrimoniali più stringenti. Alla base di questa decisione la volontà di evitare che le assicurazioni "too Big to fail" possano essere causa di un rischio l'intero sistema finanziario in caso di fallimento. Sostanzialmente stabile lo spread Btp-Bund in area 287 punti base e con il rendimento del Btp decennale al 4,40%. Nel frattempo in Italia gli ordinativi industriali hanno mostrato a maggio su base annua un calo dell'1,1% ma su base mensile una crescita del 3,2%. Il fatturato industriale a maggio è sceso del 5,1% su base annua e una crescita dello 0,1% mensile. In questo quadro a Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,44% a 16.124,36 punti mentre il Ftse All Share si è attestato a quota 17.159,44 anch'esso in salita dello 0,44%.
Miste le performance del comparto bancario sulla Borsa di Milano, dopo i riflettori puntati questa mattina da Goldman Sachs. Dopo una partenza sprint, la Popolare di Milano chiude in rialzo del 2,07% 0,37 euro, in scia alla promozione a buy dal precedente neutral da parte della banca d'affari statunitense. Positiva anche Unicredit (+2,23% a 3,856 euro) considerata da Goldman Sachs la top pick tra gli istituti di credito tricolori. Decisamente in ribasso invece Monte dei Paschi (-1,45% a 0,2178 euro) su cui il broker ha tagliato la raccomandazione a sell da neutral. Bene anche Intesa Sanpaolo (+2,05% a 1,347 euro), Mediobanca (+1,30% a 4,506 euro) e Banco Popolare (+0,30% a 0,99 euro). Male Bper (-0,17% a 4,768 euro) e Ubi Banca (-0,78% a 3,05 euro).
Si riprende sul finale Eni (+0,18% a 16,64 euro) al contrario di Enel (-0,75% a 2,388 euro) e Finmeccanica (-1,64% a 3,714 euro) che rimangono in rosso, dopo che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha annunciato che sta prendendo in considerazione la possibilità di vendere le partecipazioni detenute nelle tre società o utilizzare gli asset come collaterali per ridurre il debito pubblico. Sottotono Generali che ha chiuso in ribasso dello 0,14% a 14,43 euro. Il Financial Stability Board ha designato il Leone di Trieste come istituzione finanziaria di importanza sistemica in ragione della dimensione delle sue attività non assicurative. La compagnia assicurativa non ha ancora definito gli eventuali impatti derivante da tale decisione ma entreranno in vigore nel 2019.
Miste le performance del comparto bancario sulla Borsa di Milano, dopo i riflettori puntati questa mattina da Goldman Sachs. Dopo una partenza sprint, la Popolare di Milano chiude in rialzo del 2,07% 0,37 euro, in scia alla promozione a buy dal precedente neutral da parte della banca d'affari statunitense. Positiva anche Unicredit (+2,23% a 3,856 euro) considerata da Goldman Sachs la top pick tra gli istituti di credito tricolori. Decisamente in ribasso invece Monte dei Paschi (-1,45% a 0,2178 euro) su cui il broker ha tagliato la raccomandazione a sell da neutral. Bene anche Intesa Sanpaolo (+2,05% a 1,347 euro), Mediobanca (+1,30% a 4,506 euro) e Banco Popolare (+0,30% a 0,99 euro). Male Bper (-0,17% a 4,768 euro) e Ubi Banca (-0,78% a 3,05 euro).
Si riprende sul finale Eni (+0,18% a 16,64 euro) al contrario di Enel (-0,75% a 2,388 euro) e Finmeccanica (-1,64% a 3,714 euro) che rimangono in rosso, dopo che il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha annunciato che sta prendendo in considerazione la possibilità di vendere le partecipazioni detenute nelle tre società o utilizzare gli asset come collaterali per ridurre il debito pubblico. Sottotono Generali che ha chiuso in ribasso dello 0,14% a 14,43 euro. Il Financial Stability Board ha designato il Leone di Trieste come istituzione finanziaria di importanza sistemica in ragione della dimensione delle sue attività non assicurative. La compagnia assicurativa non ha ancora definito gli eventuali impatti derivante da tale decisione ma entreranno in vigore nel 2019.