Piazza Affari chiude poco mossa, vola Tod’s dopo i conti. Spread stabile sotto 450 punti
La Borsa di Milano ha chiuso poco mossa dopo tre sedute consecutive di rialzi sostenuti. Oggi i mercati si sono concentrati sulla situazione spagnola. La Commissione Ue ha precisato che fino a questo momento non ha ricevuto da parte della Spagna nessuna richiesta di aiuti urgenti per il sistema bancario. L’altra capitale finita sotto i riflettori è Atene che è stata colpita dalla mannaia di Standard and Poor’s. Ieri sera l’agenzia internazionale ha tagliato l’outlook del debito greco, portandolo da “stabile” a “negativo”, citando i ritardi nell’applicazione del programma di riforme pattuito con i creditori internazionali. Sul secondario lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco è rimasto stabile sotto quota 450 punti base, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,07% a 14.665.
Tod’s è volata con un +10,28% a 84,75 euro dopo aver archiviato il primo semestre con un utile netto in aumento del 13,7% a 74,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il fatturato consolidato è ammontato a 482,5 milioni nei primi sei mesi, con una crescita del 9,8% rispetto ad un anno fa, evidenziando un aumento del 12% nel secondo trimestre dell’anno. Diego Della Valle, presidente e Ad di Tod’s, si è detto fiducioso che “anche il secondo semestre ci potrà dare buoni risultati e posso quindi confermare le nostre prospettive di realizzare una significativa crescita nell’intero esercizio 2012”. Telecom Italia (+2,64% a 0,74 euro) ha snobbato i nuovi problemi regolatori provenienti da oltreoceano. La controllata Tim Brasil è stata infatti accusata dal giornale locale “Folha de Sao Paolo” di aver deliberatamente causato la caduta della linea per i suoi clienti “Infinity”, ossia con profilo tariffario senza limiti di chiamate. La partecipata carioca ha negato con vemenza attraverso un comunicato le accuse lanciate dall’articolo.
Nel comparto bancario gli acquisti hanno premiato Unicredit (+1,02% a 2,968 euro), Monte dei Paschi (+0,44% a 1,181 euro), Banco Popolare (+2,16% a 0,994 euro) e Intesa SanPaolo (+0,81% a 1,125 euro). In territorio negativo sono invece finite Popolare di Milano (-1,13% a 0,366 euro) e Ubi Banca (-1,64% a 2,392 euro). Tra i peggiori Mediaset (-3,31% a 1,402 euro) e Prysmian (-2,19% a 13,42 euro), quest’ultima all’indomani dei conti del primo semestre che hanno mostrato ricavi stabili a 3,91 miliardi di euro trascinati dalla crescita in Nord America (+18,9%) e Sud America (+9%). Il risultato netto, che nel primo semestre era in rosso per 156 milioni di euro, ha mostrato un miglioramento attestandosi a 90 milioni di euro. Questa mattina gli analisti di Intermonte hanno ridotto il giudizio sul titolo del gruppo dei cavi a neutral dal precedente outpeform, mentre Equita, nonostante la buona performance del titolo (+45% da inizio anno) ha confermato la raccomandazione d’acquisto.
Campari (-0,63% a 5,56 euro) è finita sotto i riflettori degli analisti di Ubs. Gli analisti della banca svizzera si sono concentrati soprattutto sulle vendite relative al secondo trimestre, aumentate del 3,6% ma sotto il consensus che pronosticava un rialzo del 5,3%, sottolineando la pesante flessione in Germania in scia alla disputa commerciale che si è creata intorno all’Aperol e alle condizioni climatiche sfavorevoli. Il Ceo di Campari, Bob Kunz-Concewitz ha fatto sapere che nella seconda parte dell’anno si aspetta una lenta ma graduale risoluzione della disputa commerciale. Ansaldo STS (-0,79% a 6,295 euro), infine, è stata selezionata, nell’ambito del consorzio guidato da Lsis, dall’ente ferroviario coreano Krna come fornitore del sistema di controllo del traffico ferroviario per la tratta ad alta velocità di Honam. Il valore del contratto è di circa 40 milioni di euro.