News Indici e quotazioni Piazza Affari chiude in rosso, si salva Finmeccanica

Piazza Affari chiude in rosso, si salva Finmeccanica

Pubblicato 4 Settembre 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:16
Chiusura in deciso ribasso per la Borsa di Milano, dopo un avvio poco sopra la parità di Wall Street che attende la pubblicazione del Beige Book della Fed. Il listino meneghino è stato appesantito dai rinnovati timori sulla situazione in Siria e dall'avvicinarsi un possibile intervento militare da parte di Washington. Qualcosa in più si saprà domani quando aprirà i battenti a San Pietroburgo in Russia la due giorni di riunione del G20. L'attenzione degli investitori sarà inoltre rivolta alla riunione di domani del board della Banca centrale europea sui tassi d'interesse. In Italia le preoccupazioni maggiori rimangono connesse al futuro incerto del Governo Letta, legato a doppio filo a quello di senatore di Silvio Berlusconi. Dal fronte obbligazionario, torna ad allargarsi lo spread Btp-Bund salito oggi in area 247 punti base, con il rendimento del Btp decennale al 4,40%. Male l'asta tedesca: la Germania ha collocato titoli di Stato a cinque anni per circa 4 miliardi di euro, con il tasso medio in rialzo all'1% ai massimi da dicembre 2011. Buone notizie invece giungono dai dati macro, con il Pil dell'Eurozona che nel secondo trimestre è cresciuto dello 0,3%, decretando tecnicamente la fine della recessione. E così a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha lasciato sul parterre l'1,35% a 16.712,20 punti mentre il Ftse All Share ha perso l'1,21% a 17.789,97 punti.

Finmeccanica protagonista oggi della seduta. Il titolo ha chiuso in netta controtendenza con un rialzo del 3,58% a 4,048 euro, grazie ad alcune indiscrezioni riportate da Reuters, secondo cui il gruppo della Difesa avrebbe raggiunto un accordo di massima con la coreana Doosan per la vendita della quota di controllo (55%) di Ansaldo Energia.

La Popolare di Milano, dopo un avvio in rialzo, ha archiviato gli scambi in flessione dello 0,99% a 0,3797 euro, dopo che ieri sera l'istituto di piazza Meda ha fatto sapere che Giuseppe Coppini, presidente del consiglio di sorveglianza, ha definito d'accordo con Andrea Bonomi, presidente del consiglio di gestione, di avviare "un percorso comune di analisi e approfondimento relativo al necessario sviluppo della governance della Banca". In rosso anche Unicredit (-2,32% a 4,296 euro). L'amministratore delegato di Piazza Cordusio, Federico Ghizzoni, ha dichiarato che la banca meneghina non è interessata ad acquistare Commerzbank. Male il resto del comparto bancario: giù del 3,73% a 1,057 euro Banco Popolare, del 3,73% a 5,42 euro Bper, del 3,69% a 4,596 euro Mediobanca, del 2,58% a 0,215 euro Monte dei Paschi, del 2,42% a 3,63 euro Ubi Banca e dell'1,50% a 1,508 euro Intesa Sanpaolo.

Fiat ha chiuso in moderato ribasso (-0,43% a 5,825 euro) dopo l'amministratore delegato, Sergio Marchionne, ha comunicato che il Lingotto darà inizio immediatamente al piano di investimenti necessario ad assicurare il futuro produttivo ed occupazionale dello stabilimento di Mirafiori. Telecom Italia (-0,09% a 0,56 euro) ha recuperato dal tonfo registrato in mattinata. Ubs ha inserito il titolo del colosso tlc nella "Key Call Sell List", abbassando allo stesso tempo il target price a 0,34 euro da 0,45 euro sulle ordinarie e a 0,27 euro da 0,36 euro sulle risparmio.