Piazza Affari chiude in ribasso, male banche e petroliferi. Balzo di STM
Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo dopo il rally di ieri con l'entusiasmo degli investitori sulla Grecia che si è rafforzato. Il governo ellenico ha ribadito che vuole chiudere un accordo entro domenica con i creditori internazionali, mentre la Commissione Europea ha fatto sapere che le negoziazioni hanno fatto progressi ma c'è ancora molto lavoro da fare. Ieri, a spingere i listini, erano state le dichiarazioni di Tsipras secondo cui si era arrivati ad un passo dall'accordo necessario per sbloccare gli aiuti per 7,2 miliardi di euro. Il Tesoro ha collocato oggi Btp a 5 e 10 anni con tassi in salita rispettivamente allo 0,85% e all'1,83%. Da segnalare anche il crollo della Borsa di Shanghai che ha mostrato un tonfo del 6,5%. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,49% a 23.744 punti.
In rosso i titoli del comparto bancario: Montepaschi ha ceduto l'1,29% a 1,828 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 2,02% a 7,76 euro, Popolare di Milano lo 0,63% a 0,941 euro, Intesa SanPaolo lo 0,47% a 3,352 euro, Ubi Banca l'1,43% a 7,545 euro, Unicredit l'1% a 6,41 euro. Vendite anche sui titoli legato al petrolio, con il Wti in discesa sotto quota 57 dollari al barile: Eni ha mostrato un ribasso dello 0,65% a 16,57 euro, mentre Saipem è arretrata del 3% a 11,63 euro. Quest'ultima ha risentito anche del debole outlook della rivale norvegese Seadrill secondo cui, al momento, è difficile fare previsioni per il 2015 e il 2016. STM (+3,30% a 7,825 euro) maglia rosa in scia alla fusione tra Avago e Broadcom. Ancora ben comprata Finmeccanica (+2,09% a 12,20 euro), mentre Telecom Italia (+0,53% a 1,138 euro) ha seguito i rumors secondo cui Hutchison Whampoa e VimpelCom, che sono in trattative per una fusione delle loro divisioni mobile italiane (rispettivamente 3 Italia e Wind), avrebbero intenzione di quotare in Borsa la società nascente dall'integrazione. Sotto i riflettori FCA (-0,13% a 14,67 euro) con Sergio Marchionne che ha dichiarato che entro il 2018 ci sarà un altro grande accordo di fusione tra le big dell'auto mondiale.
In rosso i titoli del comparto bancario: Montepaschi ha ceduto l'1,29% a 1,828 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 2,02% a 7,76 euro, Popolare di Milano lo 0,63% a 0,941 euro, Intesa SanPaolo lo 0,47% a 3,352 euro, Ubi Banca l'1,43% a 7,545 euro, Unicredit l'1% a 6,41 euro. Vendite anche sui titoli legato al petrolio, con il Wti in discesa sotto quota 57 dollari al barile: Eni ha mostrato un ribasso dello 0,65% a 16,57 euro, mentre Saipem è arretrata del 3% a 11,63 euro. Quest'ultima ha risentito anche del debole outlook della rivale norvegese Seadrill secondo cui, al momento, è difficile fare previsioni per il 2015 e il 2016. STM (+3,30% a 7,825 euro) maglia rosa in scia alla fusione tra Avago e Broadcom. Ancora ben comprata Finmeccanica (+2,09% a 12,20 euro), mentre Telecom Italia (+0,53% a 1,138 euro) ha seguito i rumors secondo cui Hutchison Whampoa e VimpelCom, che sono in trattative per una fusione delle loro divisioni mobile italiane (rispettivamente 3 Italia e Wind), avrebbero intenzione di quotare in Borsa la società nascente dall'integrazione. Sotto i riflettori FCA (-0,13% a 14,67 euro) con Sergio Marchionne che ha dichiarato che entro il 2018 ci sarà un altro grande accordo di fusione tra le big dell'auto mondiale.