Piazza Affari chiude in ribasso, deboli le banche
Piazza Affari è rimasta prudente nell'ultima seduta della settimana. Dopo un avvio sotto la parità, in scia alle deludenti indicazioni arrivate dalla manifattura cinese, i listini europei erano passati in positivo nonostante i segnali giunti dai Pmi manifattura di Germania e zona euro. Nonostante la crisi greca e i timori di una 'Grexit', ossia l'uscita della Grecia dalla zona euro, che hanno tenuto banco nel corso del mese di luglio, nella lettura preliminare il Pmi dell'Eurozona, hanno ricordato da Markit, si è mantenuto vicino ai valori record su quattro anni. Nel pomeriggio le vendite di case nuove negli Stati uniti a giugno hanno registrato un calo inatteso del 6,8% a 482 mila unità. E così a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,53% a 23.507 punti.
Deboli i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto l'1,32% a 15,67 euro, Montepaschi l'1,80% a 1,847 euro, Popolare dell'Emilia Romagna l'1,24% a 8,35 euro, Mediobanca l'1,08% a 9,54 euro, Ubi Banca il 2,36% a 7,625 euro, Unicredit l'1,12% a 6,16 euro. Male Azimut (-4,16% a 23,48 euro) che ieri aveva sfruttato i risultati del primo trimestre, chiuso con ricavi consolidati pari a 414,7 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 258,4 milioni dell'analogo periodo del 2014. FCA ha perso l'1,96% a 13,97 euro all'indomani del deposito presso la Sec dei documenti per la quotazione di Ferrari a Wall Street. Gli analisti di Goldman Sachs hanno confermato il titolo Mediaset (invariata a 4,802 euro) nella loro "conviction buy list" alzando il target price a 5,50 euro. Eni (-0,31% a 15,82 euro) si prepara ad affrontare il test dei conti del secondo trimestre, che verranno svelati il prossimo 30 luglio. Gli analisti di Mediobanca si aspettano una produzione in crescita di un altro 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Vendite sulla controllata Saipem che ha chiuso con una flessione del 2,15% a 8,17 euro.
Deboli i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto l'1,32% a 15,67 euro, Montepaschi l'1,80% a 1,847 euro, Popolare dell'Emilia Romagna l'1,24% a 8,35 euro, Mediobanca l'1,08% a 9,54 euro, Ubi Banca il 2,36% a 7,625 euro, Unicredit l'1,12% a 6,16 euro. Male Azimut (-4,16% a 23,48 euro) che ieri aveva sfruttato i risultati del primo trimestre, chiuso con ricavi consolidati pari a 414,7 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 258,4 milioni dell'analogo periodo del 2014. FCA ha perso l'1,96% a 13,97 euro all'indomani del deposito presso la Sec dei documenti per la quotazione di Ferrari a Wall Street. Gli analisti di Goldman Sachs hanno confermato il titolo Mediaset (invariata a 4,802 euro) nella loro "conviction buy list" alzando il target price a 5,50 euro. Eni (-0,31% a 15,82 euro) si prepara ad affrontare il test dei conti del secondo trimestre, che verranno svelati il prossimo 30 luglio. Gli analisti di Mediobanca si aspettano una produzione in crescita di un altro 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Vendite sulla controllata Saipem che ha chiuso con una flessione del 2,15% a 8,17 euro.