Piazza Affari chiude in rialzo, forti acquisti sulle banche. Rimbalza FCA

Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo dopo lo scivolone di ieri, quando era stata affossata dalla debacle di FCA. Gli investitori oggi sono tornati a guardare i dati macroeconomici e i bilanci annuali di alcuni big di Wall Street. A sostenere il listino milanese è stato il comparto bancario. Ieri sera Janet Yellen non ha fatto riferimenti alla politica monetaria e ai prossimi rialzo dei tassi d'interesse, uno dei chiave per il 2017. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dell'1,86% a 19.514 punti.
Forti acquisti sulle banche: Popolare dell'Emilia Romagna ha guadagnato il 5,98% a 5,31 euro, Ubi Banca il 9,58% a 3,384 euro e Unicredit il 3,48% a 2,67 euro. Banco Bpm (+5,82% a 2,80 euro) ha messo fine a quattro sedute consecutive di ribassi. Il titolo è sostenuto dalla promozione arrivata questa mattina da Citigroup che hanno alzato il giudizio a buy dal precedente neutral. Un upgrade motivato dalla valutazione depressa e dall'appeal del piano di ristrutturazione. Gli esperti si aspettano che la banca inizi a distribuire dividendi dal prossimo anno, mentre il CET1 dovrebbe aumentare al 12,8% a fine 2019.
Rimbalzo per la galassia Agnelli dopo il capitombolo di ieri causato dall'accusa dell'Epa, l'Envirolment Protection Agency, di presunte violazioni del Clean Air Act per non aver comunicato l'esistenza di un software installato nei motori diesel di 104 mila veicoli venduti negli Stati Uniti (Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram prodotti tra il 2014 e il 2016). Si tratterebbe di un dispositivo, secondo l'Epa, per ridurre le emissioni in determinate condizioni e a basse temperature. Rabbia palpabile in casa FCA, che si può percepire dalle dichiarazioni di Sergio Marchionne rilasciate ieri pomeriggio in una conference call con la stampa italiana. A Piazza Affari FCA ha guadagnato il 4,61% a 9,185 euro e Exor il 6,72% a 42,69 euro.
Forti acquisti sulle banche: Popolare dell'Emilia Romagna ha guadagnato il 5,98% a 5,31 euro, Ubi Banca il 9,58% a 3,384 euro e Unicredit il 3,48% a 2,67 euro. Banco Bpm (+5,82% a 2,80 euro) ha messo fine a quattro sedute consecutive di ribassi. Il titolo è sostenuto dalla promozione arrivata questa mattina da Citigroup che hanno alzato il giudizio a buy dal precedente neutral. Un upgrade motivato dalla valutazione depressa e dall'appeal del piano di ristrutturazione. Gli esperti si aspettano che la banca inizi a distribuire dividendi dal prossimo anno, mentre il CET1 dovrebbe aumentare al 12,8% a fine 2019.
Rimbalzo per la galassia Agnelli dopo il capitombolo di ieri causato dall'accusa dell'Epa, l'Envirolment Protection Agency, di presunte violazioni del Clean Air Act per non aver comunicato l'esistenza di un software installato nei motori diesel di 104 mila veicoli venduti negli Stati Uniti (Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram prodotti tra il 2014 e il 2016). Si tratterebbe di un dispositivo, secondo l'Epa, per ridurre le emissioni in determinate condizioni e a basse temperature. Rabbia palpabile in casa FCA, che si può percepire dalle dichiarazioni di Sergio Marchionne rilasciate ieri pomeriggio in una conference call con la stampa italiana. A Piazza Affari FCA ha guadagnato il 4,61% a 9,185 euro e Exor il 6,72% a 42,69 euro.