News Indici e quotazioni Piazza Affari chiude in rialzo, bene le banche ma per Mps è un altro tonfo

Piazza Affari chiude in rialzo, bene le banche ma per Mps è un altro tonfo

Pubblicato 24 Gennaio 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:26
La Borsa di Milano ha chiuso la seduta in rialzo, aumentando i guadagni dopo la pubblicazione delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, scese a quota 330 mila unità sui minimi da 5 anni. Meglio delle attese anche il superindice economico Usa, salito a dicembre dello 0,5% contro previsioni che indicavano +0,4%. In mattinata in Cina si è registrato un nuovo miglioramento dell'attività manifatturiera: a gennaio l'indice Pmi ha registrato il valore più elevato da 2 anni salendo a 51,9 punti rispetto ai 51,5 punti di dicembre. A pesare nei primi scambi ci avevano pensato ancora le stime del Fondo monetario internazionale, che ieri ha previsto una crescita del Pil globale del 3,5% nel 2013 rispetto al +3,6% indicato in precedenza. In Eurozona sarà un altro anno di recessione: -0,2% contro il +0,2% previsto a ottobre. Mentre sul secondario lo spread Btp-Bund è oscillato in area 260 punti base, a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha guadagnato l'1,01% a 17.756 punti.

Nuovo tonfo del Monte dei Paschi (-8,19% a 0,233 euro) sul quale si scatena la bagarre politica. La tempesta che sta investendo la banca senese è stata scatenata dalle operazioni Santorini e Alexandria, rispettivamente del 2008 e del 2009, e Nota Italia del 2006 su prodotti derivati. Acquisti sostenuti sugli altri titoli del comparto bancario: Unicredit ha guadagnato il 4,16% a 4,652 euro, Ubi Banca il 3,42% a 3,93 euro, Banco Popolare il 2,99% a 1,514 euro, Intesa SanPaolo il 2,46% a 1,499 euro, Mediobanca il 2,62% a 5,49 euro, Popolare di Milano il 2,19% a 0,508 euro. Bene anche Generali (+1,36% a 14,18 euro) dopo che ieri sera Standard & Poor's ha confermato il rating A sul Leone di Trieste, rimuovendo il creditwatch negativo. Le vendite hanno invece colpito Fiat (-2,04% a 4,614 euro) in scia alle indiscrezioni del Corriere della Sera secondo cui il 2013 del mercato automobilistico italiano sarebbe iniziato sulla falsariga dello scorso anno, quando le vendite si sono portate sugli stessi livelli del 1979 a 1,4 milioni di unità. Secondo quanto riportato dal quotidiano, in gennaio la flessione per le immatricolazioni in Italia dovrebbe avvicinarsi al 20%.