Piazza Affari chiude in profondo rosso, il Ftse Mib è ai minimi del 2012
La Borsa di Milano ha chiuso in profondo rosso, complice la debacle del comparto bancario, con l’indice Ftse Mib che si è portato su minimi del 2012. Le notizie non lasciavano presagire nulla di buono già di prima mattina. Il Pil cinese del primo trimestre ha mostrato una crescita dell’8,1%, la più bassa da tre anni e peggio delle attese che indicavano +8,3%. Fortissima la tensione sulla Spagna: secondo i dati del Banco de Espana, i prestiti lordi alle banche spagnole da parte della Bce sono stati a marzo pari a 316,3 miliardi di euro, in deciso rialzo rispetto ai circa 170 miliardi di febbraio. A pesare, poi, l’avvicinarsi del termine ultimo fissato da Moody’s per completare il processo di revisione del rating su 24 banche italiane e 21 spagnole. Infine, la fiducia dell’Università del Michigan si è attestata ad aprile a 75,7 punti, peggio delle attese. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto il 3,43% a 14.359 punti, mentre il Ftse All Share è arretrato del 3,16% a quota 15.359.
L’ondata di vendite hanno travolto i titoli del comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto l’8,17% a 0,346 euro, Ubi Banca il 6,60% a 2,602 euro, Banco Popolare il 7,12% a 1,122 euro, Mediobanca il 5,04% a 3,77 euro, Intesa SanPaolo il 4,83% a 1,163 euro, Monte dei Paschi il 5,29% a 0,268 euro. Non si è salvata Unicredit (-6,01% a 3,034 euro) dopo che i principali soci hanno indicato il nome di Giuseppe Vita come nuovo presidente dell’istituto di piazza Cordusio. Vita, attuale presidente di Allianz Italia e Banca Leonardo, prenderà il posto di Dieter Rampl. L’assemblea che voterà le liste per il rinnovo del Cda di Unicredit è prevista per l’11 maggio.
Finmeccanica è salita in vetta al Ftse Mib con un rialzo del 2,57% a 3,594 euro, sostenuta dalla nuova fiammata di indiscrezioni sull’offerta di Hitachi Rail per il 50% di AnsaldoBreda e il 29% di Ansaldo Sts. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la due diligence con relativa analisi dei conti sarebbe in dirittura d’arrivo e nelle prossime settimane sarebbe prevista una visita dei manager giapponesi presso gli stabilimenti industriali. In particolare per quanto riguarda Breda, sempre secondo il quotidiano di Confindustria, l’accordo passerebbe attraverso un aumento di capitale che porterebbe la società nipponica a rilevare il 50% di AnsaldoBreda da Finmeccanica.
Impregilo (-3,29% a 2,882 euro) ancora sotto i riflettori. Stando a quanto riportato da La Repubblica, Salini il prossimo 23 aprile dovrebbe presentare alla comunità finanziaria il piano che prevede l’integrazione con Impregilo. Mentre il 20 aprile sarà il giorno in cui il Cda del primo general contractor italiano potrebbe esaminare il piano industriale “stand alone” elaborato da JP Morgan e McKinsey. Nel frattempo, il Sole 24 Ore ipotizza nei prossimi giorni un’ulteriore piccola salita di Salini su Impregilo in vista del 15 aprile, termine ultimo per la dichiarazione dei nuovi acquisti di pacchetti azionari della società, effettuati entro il 30 marzo. Male Saipem (-3,65% a 36,20 euro) nonostante un nuovo contratto “E&C Onshore” da 350 milioni di dollari in Arabia Saudita.