Piazza Affari chiude in deciso rialzo, si allontanano i timori su Brexit
Piazza Affari ha chiuso in deciso rialzo con gli investitori più ottimisti sul referendum di giovedì che deciderà il futuro del Regno Unito. Sul listino milanese sono proseguite le ricoperture, iniziate venerdì, dopo le forti vendite che si erano abbattute nei giorni scorsi in scia ai timori sulla Brexit. L'ottimismo è stato alimentato dagli ultimi sondaggi pubblicati nel fine settimana, pochi giorni dopo l'assassinio della senatrice laburista Jo Cox. Secondo le ultimissime rilevazioni, il fronte del Bremain è tornato in vantaggio rispetto a il fronte favorevole all'uscita dal blocco europeo. Forte movimento anche sul valutario con il cambio euro/sterlina che si è portato in area 0,77, sui minimi da inizio giugno. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso la seduta con un progresso del 2,54% a 17.353 punti.
Ben comprate le banche: Montepaschi ha guadagnato il 5,17% a 0,539 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 4,52% a 4,212 euro, Intesa SanPaolo il 3,04% a 2,102 euro, Unicredit il 3,40% a 2,494 euro. Brillante la galassia Agnelli con FCA che ha mostrato un balzo del 5,47% a 6,265 euro con gli analisti di Mediobanca che hanno confermato il giudizio outperform sul Lingotto con target price fissato a 10 euro. Su di giri anche CNH Industrial che ha archiviato la seduta con un progresso del 3,36% a 6,76 euro. La risalita del petrolio, con il Wti che ha riconquistato la soglia dei 49 dollari al barile, si è fatta sentire anche sul listino milanese: Eni è avanzata del 2,98% a 14,16 euro, mentre Saipem ha segnato un rialzo del 5,91% a 0,39 euro.
Sono finite in territorio negativo Poste Italiane e Enel che hanno pagato lo stacco del dividendo. Il gruppo postale ha indossato la maglia nera sull'indice Ftse Mib con un ribasso del 2,75% a 6,725 euro dopo aver staccato una cedola pari a 0,34 euro. Male anche il colosso elettrico (cedola 0,16 euro) che ha lasciato sul parterre l'1,59% a 3,956 euro nonostante la promozione arrivata questa mattina dagli analisti di Exane che hanno alzato il giudizio su Enel a neutral dal precedente underperform.
Ben comprate le banche: Montepaschi ha guadagnato il 5,17% a 0,539 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 4,52% a 4,212 euro, Intesa SanPaolo il 3,04% a 2,102 euro, Unicredit il 3,40% a 2,494 euro. Brillante la galassia Agnelli con FCA che ha mostrato un balzo del 5,47% a 6,265 euro con gli analisti di Mediobanca che hanno confermato il giudizio outperform sul Lingotto con target price fissato a 10 euro. Su di giri anche CNH Industrial che ha archiviato la seduta con un progresso del 3,36% a 6,76 euro. La risalita del petrolio, con il Wti che ha riconquistato la soglia dei 49 dollari al barile, si è fatta sentire anche sul listino milanese: Eni è avanzata del 2,98% a 14,16 euro, mentre Saipem ha segnato un rialzo del 5,91% a 0,39 euro.
Sono finite in territorio negativo Poste Italiane e Enel che hanno pagato lo stacco del dividendo. Il gruppo postale ha indossato la maglia nera sull'indice Ftse Mib con un ribasso del 2,75% a 6,725 euro dopo aver staccato una cedola pari a 0,34 euro. Male anche il colosso elettrico (cedola 0,16 euro) che ha lasciato sul parterre l'1,59% a 3,956 euro nonostante la promozione arrivata questa mattina dagli analisti di Exane che hanno alzato il giudizio su Enel a neutral dal precedente underperform.