News Indici e quotazioni Piazza Affari chiude ancora in rialzo, Mediaset vola con un balzo di quasi l’8%

Piazza Affari chiude ancora in rialzo, Mediaset vola con un balzo di quasi l’8%

Pubblicato 27 Giugno 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 14:27
La Borsa di Milano ha chiuso ancora in rialzo dopo la brillante performance di ieri e lo spread è sceso in area 280 punti base. Il presidente della Fed di New York, William Dudley, ha dichiarato che se le condizioni del mercato del lavoro e lo slancio della crescita dovessero essere meno favorevoli rispetto alle prospettive del Fomc "mi aspetterei che gli acquisti di asset continuino, ad un ritmo più elevato e per un periodo di tempo maggiore". Oltre alle rassicurazioni di Dudley, i listini hanno sfruttato anche alcuni dati macro Usa oltre le attese come i sussidi di disoccupazione, scesi a 346 mila unità, e la spesa personale di maggio salita dello 0,3%. Oggi il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni e, nel complesso, in tre giorni sono stati piazzati titoli per 17,5 miliardi di euro. S&P ha fatto sapere che l'economia della zona euro mostra segnali di stabilizzazione, ma la ripresa è ancora lontana. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,44% a 15.430 punti.

Mediaset ha svettato sul paniere principale con un balzo del 7,79% a 2,822 euro con BofA Merrill Lynch che oggi ha deciso di rimuovere il titolo del Biscione dalla sua "least preferred list" (titoli meno preferiti) del comparto media. Contrastato il comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 3,50% a 0,946 euro, Ubi Banca l'1,33% a 2,88 euro. Le vendite hanno invece colpito Popolare di Milano (-2,81% a 0,315 euro), Monte dei Paschi (-1,86% a 0,20 euro), Intesa SanPaolo (-0,87% a 1,258 euro), Mediobanca (-2,04% a 4,12 euro), Unicredit (-0,27% a 3,724 euro). Finmeccanica ha mostrato un ribasso dello 0,68% a 3,80 euro dopo che Selex, società controllata dal colosso pubblico, ha siglato con i sindacati l'intesa sul piano di riorganizzazione del gruppo. Fiat (-0,18% a 5,52 euro) è finita sotto i riflettori con il presidente John Elkann che, in un convegno all'Università Bocconi di Milano, ha dichiarato che il Lingotto non ha nessuna intenzione di quotare in Borsa la Ferrari.