La Borsa di Milano ha centrato il rimbalzo dopo aver bruciato ieri circa 12 miliardi di euro. La performance odierna, con il Ftse Mib tornato saldamente sopra quota 18.000 punti, è stata favorita dalla ritrovata vena del comparto finanziario. È calata la tensione anche sul mercato obbligazionario, dove lo spread Btp-Bund è sceso a 305 punti base dopo aver toccato ieri i 337 punti, non lontano dal record di 347 pb della scorsa settimana. Una spinta è arrivata anche dall’andamento positivo di Wall Street, favorito da alcune trimestrali e dai dati oltre le attese sul mercato immobiliare. I nuovi cantieri residenziali, infatti, a giugno si sono attestati a 629 mila dalle 560 mila unità del mese precedente superando le previsioni degli analisti che avevano pronosticato 575 mila unità. Sul fronte europeo l’indice Zew tedesco sulle aspettative economiche si è attestato a luglio a -15,1 punti rispetto ad un consensus di -12,5 punti. Una discesa dovuta soprattutto ai problemi legati al debito di alcuni Paesi dell’area euro. In questo quadro a Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato l’1,92% a 18.229 punti, mentre il Ftse All Share è avanzato dell’1,71% a quota 18.946.
Acquisti sostenuti sulle banche dopo la debacle di ieri, nonostante Nomura, in vista della presentazione dei risultati trimestrali, abbia decurtato le attese sull’utile per azione di Unicredit e Intesa SanPaolo per il periodo 2011-2013. Proprio i due colossi del credito italiano hanno svettato sul paniere principale: Unicredit ha guadagnato il 4,68% a 1,186 euro, mentre Intesa il 4,32% a 1,544 euro. Bene anche Banco Popolare (+3,35% a 1,388 euro), Monte dei Paschi (+3,22% a 0,475 euro) e Ubi Banca (+1,95% a 3,34 euro). Più contenuto il rialzo della Popolare di Milano (+0,89% a 1,468 euro) che si appresta a varare il nuovo piano industriale. Stm (+2,83% a 6,35 euro) brillante dopo che ieri Ibm ha pubblicato conti trimestrali migliori delle attese e ha alzato la guidance sul 2011.