Un piano casa per rimettere in sesto l’economia italiana
La caduta del Pil italiano è stata verticale. Il -5,9% certificato dall’Istat venerdì scorso la dice lunga sulla situazione che sta vivendo l’economia del Belpaese. Secondo l’istituto di ricerca economica per l’edilizia, il Cresme, la risposta più certa e immediata per tentare una inversione di rotta resta il piano casa.
Se davvero come ha indicato il premier Silvio Berlusconi la scorsa settimana le nuove regole per le abitazioni saranno operative dai primi di agosto il piano casa potrebbe rilevarsi un vero toccasana grazie ad investimenti aggiuntivi per 42 miliardi tra il 2009 e 2012.
Si tratta di una cifra molto più prudente rispetto ai 75-150 milioni di euro precedentemente indicati, ma comunque abbastanza per far cambiare segno al settore: per l’edilizia abitativa si passerebbe, infatti, dalla caduta stimata ad oggi (-12,4%) a un vero e proprio boom trainato dalla manovra (+27%).
La vera incognita resta quello che decideranno di fare le Regioni, che hanno recentemente chiesto l’estensione dello sgravio Irpef del 55% su tutti i lavori di adeguamento degli edifici esistenti agli standard antisismici anche sull’onda del devastante terremoto in Abruzzo. In sostanza è stato chiesto un incentivo fiscale per tutti i proprietari di abitazioni che rientrano in fasce sismiche ad alto rischio.