Notizie Asset Class Commodity Petrolio, ripartono le quotazioni. Per gli analisti si risvegliano le oil company

Petrolio, ripartono le quotazioni. Per gli analisti si risvegliano le oil company

11 Novembre 2015 14:49

Il petrolio
riprende a correre. E’ questo il parere di Barclays Equity Reserch, che ha compilato
un report  sulle compagnie europee E&P (esplorazione e produzione) di
gas e petrolio dal significativo titolo “Sulla strada delle redenzione”. Il
target per l’oil è fissato a 50 dollari al barile nel 2016
Quanto
alle oil company europee la lista dei titoli che passano da “neutral” a
“positive” è davvero lunga
. “Il basso prezzo del petrolio nel corso
dell’ultimo anno è stata un’esperienza dura per l’intero settore europeo –
spiegano James Hosie e Christopher Gordon, analisti di Barclays – Ma è stato anche
il catalizzatore di un cambiamento di mentalità, che ha spinto i team di
gestione ad affrontare le inefficienze operative, i bilanci gonfiati e la
scarsa o insufficiente allocazione del capitale che hanno eroso sia rendimenti
sia la fiducia degli investitori, già molto prima che il prezzo del petrolio
scendesse”.

Titoli caldi

 

 Secondo molti
gestori i risultati di questi cambiamenti dovrebbero cominciare a emergere nel
2016 nella forma di un gruppo di società più attente a elaborare strategie
incentrate sul valore e sulla crescita del capitale. “Il nostro ottimismo non
dipende dalle quotazioni del petrolio, quanto da una graduale ripresa
dell’approvvigionamento, da un riequilibrio delle dinamiche della domanda e
dell’offerta nel medio termine e dal riconoscimento degli investitori dei
cambiamenti strategici fatti”, è il commento di Hosie e Gordon. “E’ su questa
base – aggiungono i due analisti – che abbiamo rivisto le nostre previsioni sul
settore E&P, passando da neutrale a positivo”. Cinque i titoli caldi
secondo Barclays: Amerisur Risorse quotata a Londra (overweight), le norvegesi
Det Norske (ew) e DNO (ow), le britanniche Faroe Petroleum (ew) e Itaca Energy
(ew). Il top pick è però Ophir Energy, che opera nell’esplorazione e
produzione di petrolio e gas upstream in Africa e Asia 
con target a
130 pound (rispetto agli attuali 100). Quanto a DNO, Itaca Energia e Tullow
Oil, secondo gli analisti rappresenterebbero i casi di investimento più
attraenti per beneficiare di un miglioramento delle prospettive del prezzo del
petrolio e del recupero del sentiment degli investitori verso
il settore.

 Verso quota 85
dollari

 

 Alla base
della visione positiva sul settore europeo dell’E&P è la certezza di un
sostanziale aumento a medio termine del prezzi del petrolio, condizione
necessaria per incoraggiare l’upstream e gli investimenti necessari per
soddisfare la domanda in aumento
. Secondo un’analisi di Barclays Commodities Research i prezzi si
muoveranno verso l’alto a partire dal seconda metà del 2016, fornendo ai produttori
l’incentivo necessario per attenuare l’attuale calo dell’offerta. Quanto
al brent, la previsione di Barclays è 85 dollari al barile a partire dal 2020
.
Alla base di questa ipotesi, c’è la crescita globale della domanda di petrolio,
che sarà pari all’1,6% annuo nel biennio 2016-17, e a un più moderato +1% annuo
nel periodo 2018-20. “Questo incremento sarà il risultato di una domanda
pari al 2,5% annuo dei Paesi non Ocse, che compenserà una domanda inferiore o
piatta dei Paesi più industrializzati
“, concludono Hosie e Gordon.