Petrolio: Fugnoli, “il risveglio dell’offerta non calmera’ la sete di greggio ed il prezzo”
"Il rialzo del greggio, che finora è passato praticamente inosservato dal lato della domanda che continua a crescere imperterrita, comincia a produrre i primi seri effetti sul lato dell'offerta", esordisce così Alessandro Fugnoli capoeconomista di AbaxBank nella sua analisi settimanale. "Shell e Aramco raddoppieranno la capacità della loro raffineria in Texas. E' la più grande espansione negli Stati Uniti da 25 anni. Il tabù delle raffinerie, che in Occidente nessuno vuole perché sono brutte, inquinano e sono un obiettivo per i terroristi, è rotto", continua l'esperto. Dunque è pericoloso per le quotazioni del greggio e per i titoli petroliferi il risveglio dell'offerta a cui stiamo assistendo? "A medio-lungo termine senz'altro, ma per i prossimi due anni molto poco. Anche se il greggio andasse nei prossimi mesi a 70-80 dollari e l'offerta decidesse di rompere tutti gli indugi e investire con il massimo dell'aggressività, i risultati pratici non si vedrebbero prima del 2008", è la risposta di Fugnoli. "Per costruire una raffineria, ad esempio, ci vogliono tre anni in Cina e il doppio o il triplo in Occidente. Per i prossimi 12 mesi greggio, petroliferi e raffinatori rimarranno da comprare su ogni debolezza", aggiunge ancora. Venendo al brevissimo termine, la tesi dell'esperto è che il petrolio continuerà a godere di un eccellente supporto poco sotto i livelli attuali.