Notizie Valute e materie prime Petrolio: Arabia e Russia annunciano proroga tagli ouput. Ma occhio a scommesse bullish

Petrolio: Arabia e Russia annunciano proroga tagli ouput. Ma occhio a scommesse bullish

15 Maggio 2017 09:55

Petrolio in rialzo sui mercati internazionali, dopo che i ministri dell’Energia di Russia e Arabia Saudita hanno comunicato con una nota congiunta che il taglio all’offerta concordato lo scorso anno tra paesi Opec e non Opec sarà prorogato fino al marzo del 2018.

I due ministri, rispettivamente il saudita Khalid al-Falih e la controparte russa Alexander Novak, si sono incontrati oggi a Pechino e insieme hanno reso nota l’intenzione di continuare a tagliare le scorte di petrolio crude, al fine di sostenere i prezzi.

Non che i risultati dell’accordo concluso alla fine di novembre del 2016, con cui i vari paesi produttori di petrolio si sono impegnati a ridurre l’output di quasi 1,8 milioni di barili al giorno nel primo semestre del 2017, abbia dato finora molti risultati concreti: le quotazioni del petrolio hanno oscillato infatti nella prima parte dell’anno attorno alla soglia di $50, con gli investitori che hanno scontato l’ampia disponibilità di offerta sul mercato, in modo particolare la nuova crescita dell’output di gas di scisto negli Usa.

Da segnalare che la Russia è il principale produttore di petrolio al mondo, mentre l’Arabia Saudita è il principale esportatore. Uniti nella lotta ai prezzi del petrolio troppo bassi i due paesi, come ricorda Cnbc, sono anche forti rivali, visto che entrambi ambiscono a diventare il primo fornitore di petrolio della Cina, il mercato petrolifero con il tasso di crescita più veloce al mondo, che a sua volta si contende con gli Usa il primato come importatore numero uno del settore.

A questo punto, alta è l’attesa per il meeting dell’Opec, che si terrà alla fine di questo mese a Vienna, e in cui i paesi del cartello discuteranno proprio l’opzione di estendere i tagli fino all’anno prossimo. E’ in questa sede che verrà presa la decisione finale.

Per ora, i mercati credono alle parole dei due ministri. Le quotazioni del Brent balzano fino a $51,79, al record dall’inizio di maggio, con un rialzo fino a +1,85%. I prezzi del contratto WTI scambiato a New York salgono fino a +2% circa a $48,78 al barile.

Boom dei volumi, quasi doppi rispetto alla media degli ultimi cento giorni. Le quotazioni del WTI avevano guadagnato +3,5% la scorsa settimana.

Gli ultimi dati settimanali del CFTC sulle opzioni e futures dei contratti rivelano comunque che i gestori dei fondi hanno tagliato le loro scommesse bullish sul contratto WTI di 34.290 posizioni nette lunghe, a 168.814 unità.