Parigi allenta solo un poco le redini di France Telecom
E’iniziata l’era delle privatizzazioni alla Sarkozy? Il governo francese ha annunciato che ridurrà la propria presenza nel capitale di France Telecom, nella quale detiene attualmente il 32,41%, in una manovra destinata alla riduzione del debito pubblico.
In sostanza gli stessi motivi che hanno spinto il governo italiano a varare la tribolata privatizzazione di Alitalia. Nella Francia di Sarkozy i tempi promettono di essere però molto più rapidi. Il governo, ha annunciato ieri il ministro dell’Economia, Christine Lagarde, venderà tra il 5 e il 7% (in caso di domanda elevata) di France Telecom, iniziando con la vendita di 130 milioni di titoli attraverso un accelerated book-building, una modalità di raccolta accelerata degli ordini da parte degli investitori istituzionali che consente di ridurre l’impatto sulle quotazioni di mercato e di avere un collocamento azionario rapido, solitamente chiuso tra uno e tre giorni borsistici.
Al termine della transazione la quota del governo scenderà tra il 25,5 e il 27,4%. Ancora troppo per parlare di vera privatizzazione, soprattutto stando alle dichiarazioni rilasciate da Lagarde, che ha chiarito che il governo intende rimanere un azionista significativo di France Telecom nel medio termine. I piani del governo Sarkozy però non si fermano qui. Già è previsto il successivo lancio di un’offerta specificamente rivolta ai dipendenti attuali e in pensione del gruppo telefonico.
La mossa decisa da Parigi si inserisce piuttosto in un processo di riduzione attraverso market placement delle quote governative nelle telecom privatizzate. Era già stato il caso di Telia Sonera, con il collocamento da parte dello stato svedese dell’8% nel maggio 2007, e lo sarà per il gruppo greco Ote, per cui è già stato pianificato il collocamento del 10% nei prossimi mesi. Un altro importante gruppo ex-monopolista in cui forte è la partecipazione statale è Deutsche Telekom. Lo Stato controlla direttamente il 14,87% e tramite la Kfw un altro 16,87 per cento.
Sulla base del prezzo di chiusura di venerdì di 21 euro per azione, la cessione del 5% di France Telecom porterebbe a un incasso di 2,7 miliardi di euro e il 7% di 3,78 miliardi. Secondo indiscrezioni il collocamento sarebbe già stato avviato da Société Générale a un range di prezzo di 20,4-20,7 euro, un valore dell’1,2% a sconto rispetto alla chiusura di venerdì.
Come avviene sempre in caso di importanti collocamenti, i titoli soffrono. Le azioni France Telecom segnano attualmente un ribasso del 2,5% a 20,46 euro. “Ci aspettiamo – scrivono quest’oggi gli analisti di Bear Stearns – che il collocamento peserà sull’azione nel breve termine in considerazione della sua dimensione (pari a 10-15 volte i volumi scambiati giornalmente, ndr), ma crediamo che l’impegno della partecipazione governativa non sia rimosso dato che lo stesso governo ha chiarito che manterrà la qualifica di significativo azionista”.