Otto anni fa il crollo di Lehman: cronistoria di quel 15 settembre 2008

Sono passati esattamente 8 anni dal quel 15 settembre 2008 che decretò la fine di uno dei più importanti colossi finanziari americani: Lehman Brothers.
Fondata oltre 150 anni prima, nel 1850, il gruppo si era specializzato nei servizi finanziari a livello globale occupandosi di investment banking, equity e fixed-income sales, ricerche di mercato, trading, investment management, private equity e private banking.
Dopo un weekend infuocato, come peraltro raccontato da numerosi libri e pellicole cinematografiche, alle 2 del mattino di quel lunedì 15 settembre 2008 la società guidata dall’allora presidente e amministratore delegato Richard S. Fuld fece ricorso al “Chapter 11 Bankruptcy Code“, la procedura attuata in caso di fallimento materializzando quella che si sarebbe rilevata la più grande bancarotta della storia statunitense.
Le azioni Lehman Brothers durante la seduta del 15 settembre riuscirono a segnare un prezzo di preapertura a -80% prima di essere sospese definitivamente dalle contrattazioni. L’indice Dow Jones terminò la giornata in ribasso di circa 500 punti, mettendo a segno il più importante ribasso dalla seduta dell’11 settembre 2001, in occasione del noto attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York.
Ricordiamo che nel famoso weekend che anticipò la fine di Lehman Brothers venne anche decretata un’importantissima fusione tra Merrill Lynch e Bank of America. Operazioni entrate di diritto nei testi universitari e che decretarono la fine di un modello, quello delle banche di investimento Usa, finalizzate al raggiungimento del profitto di breve termine. Ad ogni costo.
Difficile stimare il reale costo economico dell’operazione: 4 anni fa un corposo studio dal titolo “The Cost of the Wall Street” stimava l’impatto della crisi in oltre 12 mila miliardi. Ecco il link del nostro articolo pubblicato su questo argomento: “Il conto reale della crisi: a 4 anni da Lehman Brothers bruciati 12.800 miliardi di dollari“