Ocse: occupazione scesa al 64,6% nel II trimestre, sui minimi dal 2010. Penalizzati i giovani
Il tasso di occupazione dell'area Ocse è sceso di 4 punti percentuali, attestandosi al 64,6%, nel secondo trimestre del 2020. Si tratta del livello più basso dal quarto trimestre del 2010. Nell'area dei paesi industrializzati si contano 560 milioni di persone occupate, 34 milioni in meno rispetto al trimestre precedente.
L'occupazione è diminuita in tutti i gruppi di popolazione. Mentre quella maschile e femminile è scesa di circa 4 punti percentuali (rispettivamente al 72% e al 57,3%), il tasso di occupazione giovanile è diminuito più bruscamente (in calo di 5,6 punti percentuali, al 36,3%) rispetto alle persone di età compresa tra 25 e 54 anni (in calo di 4 punti percentuali, al 74,7%) e per i 55-64 anni (in calo di 2,8 punti percentuali, al 59,3%).
Nell'Eurozona il tasso di occupazione è diminuito di 1,9 punti percentuali, attestandosi al 66,2% nel secondo trimestre del 2020, con diminuzioni di 3 punti percentuali o più in Estonia, Irlanda e Spagna.
L'occupazione è diminuita in tutti i gruppi di popolazione. Mentre quella maschile e femminile è scesa di circa 4 punti percentuali (rispettivamente al 72% e al 57,3%), il tasso di occupazione giovanile è diminuito più bruscamente (in calo di 5,6 punti percentuali, al 36,3%) rispetto alle persone di età compresa tra 25 e 54 anni (in calo di 4 punti percentuali, al 74,7%) e per i 55-64 anni (in calo di 2,8 punti percentuali, al 59,3%).
Nell'Eurozona il tasso di occupazione è diminuito di 1,9 punti percentuali, attestandosi al 66,2% nel secondo trimestre del 2020, con diminuzioni di 3 punti percentuali o più in Estonia, Irlanda e Spagna.