Notizie ETF Nuovi SPDR ETF in arrivo anche in Italia

Nuovi SPDR ETF in arrivo anche in Italia

Pubblicato 8 Marzo 2012 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:39

Pioniere sul mercato degli ETF con il lancio nel 1993 dello SDPR S&P 500, che ad oggi risulta il più grande ETF al mondo con quasi 100 miliardi di dollari di masse gestite (99,59 mld $ a fine febbraio), State Street Global Advisors (SSgA) si prepara a quotare anche in Italia alcuni dei nuovi ETF lanciati negli ultimi mesi sul mercato europeo. ETF News ha incontrato Danilo Verdecanna, managing director di SSgA in Italia, che ci ha anticipato la quotazione a breve a Milano di diversi SPDR ETF, in particolare due ETF Aristocrats sulla tematica dividendo. Lo SPDR S&P US dividend Aristocrats ha debuttato lo scorso autunno a Londra e Francoforte e ha già riscosso un buon successo e lo SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats da poco lanciato a Francoforte. Tra quelli azionari SSgA ha in programma di quotare a Milano anche lo SDPR MSCI ACWI IMI ETF, che è stato il primo fondo passivo a replicare l’indice MSCI All Country World Index (ACWI) che permette un’esposizione completa ai mercati azionari globali includendo anche i mercati emergenti ( compresi anche i titoli a bassa capitalizzazione). Aumenterà anche la gamma dei prodotti  obbligazionari con l’arrivo, tra l’altro, di un ETF con esposizione al debito emergente in valuta locale (SDPR Barclays Capital Emerging Markets Local Bond ETF) e di uno sui bond europei ad alto rendimento (SDPR Barclays Capital Euro High Yield Bond ETF).

Per ora il focus sugli istituzionali, ma il futuro è la clientela retail
Verdecanna rimarca come, nonostante sul mercato europeo ci sono già oltre 600 ETF, SSgA sia riuscita a portare delle novità di rilievo per gli investitori europei: “Nel nostro primo anno siamo stati comunque in grado di portare 5-6 novità assolute. Per ora ci concentriamo principalmente sul consolidamento del posizionamento sugli istituzionali”, quella parte di mercato che è più ricca e in Europa contano per l’80% circa mentre negli Usa si è sul 50/50 con i retail.
“La nostra vera campagna di lancio nel campo degli ETF è partita nel 2011 – ci tiene a precisare Verdecanna – ed è innegabile che sul mercato europeo siamo un po’ in ritardo e non si può ricucire un gap di 10 anni in un anno soltanto. Siamo comunque il secondo gestore al mondo con fattori quale l’aspetto reputazionale e quello gestionale che giocano a nostro favore per catturare importanti fette di mercato”. La conoscenza di SPDR da parte degli investitori istituzionali italiani è confermata dall’ampio uso che essi fanno degli SPDR quotati in America.
“Noi vediamo gli ETF come una soluzione d’investimento che è solamente all’inizio e in futuro verrà utilizzata ancora di più dagli investitori retail proprio perché è un prodotto trasparente, facile da usare e a bassi costi”.

SPDR Aristocrats, un nuovo modo di guardare al fattore cedola
L’intento di State Street Global Advisors è di continuare a concentrarsi su prodotti di carattere “core” e poi su quelli che sono una via di mezzo proponendo anche ETF con benchmark che vanno al di là di quelli classici a capitalizzazione, senza andare a proporre agli investitori soluzioni troppo esotiche. “Prodotti come gli Aristocrats che mettono l’enfasi sulla qualità del fattore  dividendo – rimarca Verdecanna – sono un tipologia di prodotti che se spiegati bene ai retail potrebbe essere accolto con favore”. Lo SPDR S&P US Dividend Aristocrats ETF seleziona i 60 titoli che negli ultimi 25 anni hanno presentato una costante crescita del dividendo. Gli Aristocrats si differenziano così dai tradizionali ETF select dividend poiché non guardano al dividend yield, in maniera statica e di breve periodo, ma nel lungo periodo ed in maniera dinamica. Inoltre un settore non può pesare più del 30% e un singolo titolo non più del 4%. Settimana scorsa la famiglia degli Aristocrats è stata ampliata con il lancio a Francoforte di due ETF su azioni europee e inglesi ad alto dividendo.
Regole ETF, non è solo una questione di trasparenza 
Dal punto di vista della regolamentazione, gli SDPR ETF presenti in Europa applicano tutti la replica fisica, con la predilezione della replica fisica completa quando è possibile effettuarla. Nel dettaglio 13 degli SPDR ETF fanno securities lending su un totale di 35 ETF, “ma quelli che fanno securities lending lo fanno in piccola parte e con vari livelli di protezione”, specifica Verdecanna che guarda con favore alle novità dal punto di vista regolamentare che dovrebbero riguardare a breve il mercato europeo degli ETF. “Non bisogna però pensare che la maggiore trasparenza risolva tutti i problemi di informazione sui prodotti. Nel senso che non possiamo delegare al pubblico retail la due diligence sugli ETF, serve una maggiore qualità delle informazioni”. Secondo il managing director di SSgA in Italia l’importante è che la discussione in atto in Europa faccia quindi chiarezza su quello che sono gli ETF e su cosa dovranno essere in futuro. Fermo restando che anche nell’ultimo anno gli ETF si sono confermati strumenti solidi e trasparenti.
Infine non va tralasciato il discordo educazione finanziaria: “Non basta solo spiegare cos’è l’ETF – conclude Verdecanna – ma avere coscienza di come investire, applicare il concetto di corretta diversificazione. Gli ETF possono rappresentare un mattoncino molto utile per investire in maniera efficiente, però bisogna essere in grado di usarli con buon senso”.