Nintendo: L’effetto di Pokemon Go potrebbe essere giunto al capolinea

E’ il fenomeno dell’estate, forse dell’intero 2016. La Pokemon-mania ha portato le azioni Nintendo a realizzare un rally di tutto rispetto grazie al videogioco per smartphone Pokemon Go. Un incremento del valore dell’azione del 110% in pochi giorni e l’alta volatilità rendono le azioni Nintendo particolarmente interessanti per i trader, al punto che la società giapponese, nell’ultima settimana, ha sorpassato Apple e Facebook diventando l’azione più negoziata su molte piattaforme. Ma Nintendo ha ancora fiato per correre, oppure il rally è giunto al capolinea?
Valutazione virtuale?
Gli analisti sono convinti che l’impatto di Pokemon Go sui conti Nintendo sarà significativo con una crescita di fatturato nell’ordine di 150-200 milioni di dollari al mese. Tuttavia, dal momento che il prezzo dell’azione è cresciuto del 110% molto rapidamente, gli investitori si dovrebbero a questo punto chiedersi se Nintendo può giustificare una valutazione così alta. Come spiega Peter Garnry, Head of Equity Strategy di Saxo Bank, si potrebbe pensare che le azioni Nintendo si trovino ora nella “realtà aumentata (o virtuale)” esattamente come succede ai Pokemon nel gioco. “Nell’ultima settimana Nintendo è stata l’azione più negoziata su SaxoTraderGO e un gran numero di clienti ha beneficiato del rialzo”, spiega Garnry. Che però aggiunge: “Tuttavia, riteniamo che l’azione abbia raggiunto il suo picco massimo, e che gli investitori debbano prendere delle posizioni short per trarre profitto dato che, con ogni probabilità, il prezzo scenderà a un livello più ragionevole“. Secondo lo strategist di Saxo Bank il gioco registra un ricavo medio giornaliero per utente attivo (ARPDAU) di 0,25 dollari, un valore che supera di 0,05 dollari il precedente record di 0,20 dollari detenuto da Candy Crush della King Digital. “Pur ipotizzando che Pokemon Go raggiunga il miliardo di utenti attivi e che il suo ARPDAU cresca fino a 0,50 dollari, la valutazione attuale non è giustificata“, aggiunge Garnry. Che conclude: “Nintendo deve ancora trovare delle fonti di ricavo da mobile prima che l’equazione sia corretta. Il potenziale per la vendita di spazi pubblicitari e una monetizzazione simile è forte, ma il valore di tali iniziative è estremamente incerto“.