Notizie Casa Mutui: cresce l’erogazione nel 2010,ma rallenta sul finale d’anno

Mutui: cresce l’erogazione nel 2010,ma rallenta sul finale d’anno

5 Maggio 2011 15:48

Mutui in crescita nel 2010, anche se in rallentamento nell’ultimo trimestre. È quanto risulta dall’indagine messa a punto dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. Sull’intero anno, si assiste a un incremento delle erogazioni di mutui pari all’11,5%. Ma considerando l’ultimo trimestre si assiste a un calo del 2,34% rispetto allo stesso periodo del 2009, consolidando il rallentamento evidente anche nei mesi precedenti. Nel terzo trimestre infatti, il saldo al pari periodo 2009 era di segno positivo, ma in calo rispetto a quanto registrato nel secondo trimestre.
Nel dettaglio, il fenomeno investe la Penisola in maniera disomogenea: sempre in riferimento al quarto trimestre, spicca l’ottima performance della regione Piemonte che fa rilevare l’aumento nazionale più sostenuto con un +21,67%, seguito dalla Sardegna (+18,3%) e il Lazio (+8,33%). Tra le regioni che hanno subito un calo emerge il dato della Lombardia, prima per volumi assoluti, ma con una diminuzione delle erogazioni nell’ordine del 12,34 per cento. In ribasso anche la Toscana (-10,9%) e il Veneto (-9,59%). In riferimento al 2010, si assiste a un generale aumento in tutte le regioni. In evidenza il +22,77% delle erogazioni nel Lazio, il +20,78% della Basilicata e il +19,42% del Piemonte. Più contenuti gli aumenti del Trentino Alto Adige (+2,92%), Lombardia (+5,21%) ed Emilia Romagna (+5,5%).
In un contesto di mercato che ha visto il recente aumento del tasso di riferimento Bce, dopo un periodo di oltre due anni in cui era fermo ai minimi storici, “i segnali di miglioramento complessivo registrati su base annua lasciano ipotizzare un trend delle erogazioni sostanzialmente simile anche per l’anno 2011”, sostiene Renato Landoni, presidente Kiron Partner, Gruppo Tecnocasa. “Di contro le tensioni inflazionistiche in corso potranno spingere la Bce a ulteriori seppur minimi ritocchi del tasso di riferimento” e quindi “è ipotizzabile che a sua volta i costi dei prodotti per l’acquisto dell’abitazione potrebbero subire degli aumenti, comportando di fatto una potenziale uscita di una parte della clientela dall’accesso al credito”.