Mps: accordo con Nomura su derivato Alexandria, risparmio di 440 milioni di euro
Mps fa pace con Nomura e chiude l’ultimo contenzioso legato alla precedente gestione. La banca senese e il colosso finanziario giapponese hanno stipulato un accordo transattivo sull’operazione di finanza strutturata denominata “Alexandria”. L’intesa regola le condizioni della chiusura anticipata delle operazioni, poste in essere nel 2009, e aventi come oggetto un investimento in Btp in asset swap con scadenza 2034, del valore di 3 miliardi di euro, finanziato con un “long term repo” di pari durata.
All’esito della transazione l’esborso effettivo della banca senese si è ridotto a 359 milioni di euro. Mps ha così beneficiato di un minor esborso di 440 milioni rispetto al pricing condiviso della transazione. Nell’ambito dell’accordo, Nomura consegnerà a Rocca Salimbeni un portafoglio composto prevalentemente da Btp in asset swap di durata medio-lunga per complessivi 2,63 miliardi di euro. Questo, spiega la nota della banca, porterà un impatto positivo sul conto economico (margine d’interesse) prospettico di Mps di 40 milioni di euro l’anno.
Viceversa l’impatto negativo one-off sul conto economico 2015 dell’accordo transattivo per Mps sarà di circa 130 milioni di euro (88 milioni al netto delle imposte). A livello patrimoniale l’intesa determina, rispetto ai risultati al 30 giugno 2015, un impatto positivo di circa 70 punti base in termini di Common Equity Basilea 3.
A Piazza Affari il titolo Mps festeggia l’accordo con Nomura sul derivato Alexandria con un rialzo di oltre 3 punti percentuali a 1,53 euro. Ieri l’azione era stata colpita pesantemente dalle vendite dopo le parole del neo presidente Massimo Tononi, secondo cui il processo di aggregazione con un altro istituto non avverrà prima del 2016.