Notizie Notizie Italia Montepaschi: incertezza prima dell’assemblea si sente a Piazza Affari, titolo ad un passo dai minimi storici

Montepaschi: incertezza prima dell’assemblea si sente a Piazza Affari, titolo ad un passo dai minimi storici

18 Dicembre 2013 08:59

Il Montepaschi è ad un passo dai minimi storici di Piazza Affari, toccati il 23 luglio del 2012 a 0,143 euro, ed è anche vicino alla soglia critica di 0,128 euro, sotto la quale scatterebbe l’escussione da parte delle banche creditrici sulla quota in mano alla Fondazione Mps. L’incertezza prima della assemblea del 27-28 dicembre è totale e riguarda soprattutto la tempistica per l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro. Da una parte i vertici della banca senese sono pronti a fare partire la ricapitalizzazione a gennaio, dall’altra la Fondazione che vorrebbe più tempo per riuscire a cedere parte della sua quota e ripagare i circa 350 milioni di euro contratti con le banche.

Il management ha fatto sapere che un ritardo dell’operazione comporterebbe interessi aggiuntivi sui Monti Bond (circa 120 milioni di euro in più) e potrebbe portare all’ingresso dello Stato nel capitale della banca senese. Ieri sera il presidente del Monte, Alessandro Profumo, ha dichiarato che posticipare la ricapitalizzazione obbligherebbe la banca “a riformare il consorzio di garanzia e favorirebbe l’incertezza perché non sappiamo cosa succederà sotto il profilo politico”.

In definitiva, ha spiegato Profumo, “l’aumento di capitale si può fare, siamo riusciti a creare un consorzio di garanzia e tramite questa operazione è possibile rimborsare una parte rilevante dell’aiuto pubblico”. Grazie al rafforzamento patrimoniale, “Mps potrà restare una banca senese forte”. Tutta questa incertezza sta facendo affossare il titolo di Rocca Salimbeni che a Piazza Affari lascia sul parterre l’1,80% a 0,154 euro.

Ieri i rumors parlavano di uno scambio di titoli tra la Fondazione Mps e gli enti azionisti delle altre principali banche italiane. Rumors smentiti dall’ente di Palazzo Sansedoni che ha fatto sapere di non avere in corso trattative con altre Fondazioni volte a cessioni o scambi di azioni. Secondo indiscrezioni questa soluzione non dispiacerebbe al Tesoro, anche se i tempi per un’eventuale realizzazione sono strettissimi.