Notizie Notizie Mondo Mistero Apple a Wall Street. C’è Buffett dietro i movimenti sospetti?

Mistero Apple a Wall Street. C’è Buffett dietro i movimenti sospetti?

17 Marzo 2017 17:15

Movimenti sospetti, a Wall Street, sul titolo Apple. Con una singola operazione di block trade, all’inizio della giornata di contrattazioni, qualcuno ha venduto 9,24 milioni di titoli Apple, al valore di $141, per un ammontare complessivo superiore a $1,3 miliardi.

I trader si chiedono se per caso l’acquirente sia stato Warren Buffett, che alla fine di febbraio aveva reso noto che la sua Bershire Hathaway aveva raddoppiato l’investimento in Apple nel primo trimestre del 2017, portandolo a 133 milioni di titoli. 

Smobilizzi improvvisi sul titolo Apple. Vendute in pochi minuti 9,24 milioni di azioni

Il titolo Apple, al momento oscilla attorno a $140, ha testato nella giornata di ieri un nuovo valore di chiusura record, a $140,69, stracciando il precedente record di chiusura, pari a $140,46, riportato appena due giorni prima.

Il valore di mercato complessivo di Apple è ora pari a $738 miliardi, ed è destinato a crescere, se si considera che diversi guru di Wall Street ritengono che il titolo rimanga uno dei più sottovalutati al mondo.

Diversi analisti, tra cui Brian White di Drexel Hamilton e Steven Milunovich di UBS, hanno previsto nuovi rialzi per l’azione. Inoltre la relative strength line, l’indicatore che misura la performance di un titolo rispetto a quella dell’indice S&P 500, si attesta al record dal settembre del 2015.

Stando ad alcuni report ottenuti dal sito americano di rumor MacRumors, il titolo Apple starebbe beneficiando dell’ottimismo per il lancio dell’iPhone 8; tanto che diversi analisti hanno rivisto al rialzo i target price sul titolo a un range compreso tra $150 e $185.  

Il titolo Apple, che è entrato due anni fa a far parte del listino delle blue chip Dow Jones, ha riportato un guadagno di quasi +1000% dal 2009, ovvero nel corso di questi ultimi otto anni di mercato toro. Dall’inizio del 2017, il titolo è stato il migliore dell’indice e, insieme ai titoli definiti con l’acronimo Fang (iniziali di Facebook, Amazon, Netflix e Google) ha riportato un trend migliore rispetto a quello dello S&P.