News Notizie Mondo Mission impossible per l’Eurogruppo: gli economisti credono poco a una svolta nella crisi -1

Mission impossible per l’Eurogruppo: gli economisti credono poco a una svolta nella crisi -1

Pubblicato 17 Gennaio 2011 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:18
Niente illusioni. Ridisegnare il meccanismo che regola i salvataggi nell'Europa spaventata dalla crisi dei debiti sovrani non è una mission impossible, ma neanche questione di una due giorni. Non più tardi del 4 febbraio i capi di Stato e di governo dell'Unione europea potranno mettere la nuova pietra angolare nella crisi che sta bruciando il Vecchio continente. Lo ha ribadito la Commissione europea questo pomeriggio. Una data non scelta a caso. Quel giorno Lisbona si lascerà alle spalle le elezioni presidenziali e potrà quindi tirare fuori il cappello per chiedere gli aiuti a Bruxelles e al Fondo monetario internazionale. Intanto sarà all'Eurogruppo che prenderà il via stasera che si incomincerà a fare il punto sulle munizioni da schierare. La scorsa settimana è stata solo un'illusione, dice convinto uno strategist. E in effetti anche se la crisi del debito sovrano in Europa non si è fatta sentire in queste prime settimane del 2011 e se la stessa Commissione Ue è preoccupata e spinge per una nuova strategia complessiva, qualcosa vorrà pur dire. Nuove e più pesanti tensioni sembrano inevitabili nei primi mesi di quest'anno, è quanto prevedono a Bruxelles in un documento interno reso noto dall'edizione online del settimanale tedesco Der Spiegel. Tutti gli sforzi intrapresi finora, si legge nel rapporto, non sono riusciti a disperdere i timori degli investitori sui mercati internazionali. Questo malgrado il buon successo dei collocamenti di titoli a lungo varati a inizio d'anno dalla Spagna e dal Portogallo. Servono risposte. Detto fatto l'esecutivo Ue proporrà, sempre secondo lo stesso documento, una strategia complessiva che ruota intorno a un netto rafforzamento del Fondo di stabilizzazione europeo (Efsf), al quale continua però a opporsi la Germania.