News Mercato giapponese, nuovo slancio possibile dopo le elezioni

Mercato giapponese, nuovo slancio possibile dopo le elezioni

Pubblicato 11 Dicembre 2012 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:24




Il Giappone è tra gli investimenti meno apprezzati al momento, ma il possibile imminente cambio della guardia in arrivo con le elezioni del prossimo 16 dicembre potrebbero cambiare lo scenario. Secondo l'analisi di ING Investment Management le elezioni potrebbero rappresentare un nuovo slancio per la Borsa di Tokyo.





Economia giapponese in contrazione, le proposte di Shinzo Abe





Nel terzo trimestre, rispetto al precedente, l'economia giapponese ha registrato una contrazione dello 0,9%.





Noi ci aspettiamo che l'economia giapponese possa riguadagnare slancio nel 2013, specie ora che sono aumentate le probabilità di un maggior intervento politico. Il 16 dicembre si terranno le elezioni e i sondaggi suggeriscono che il partito di opposizione LPD sia in una buona posizione per una vittoria. Il leader di questo partito, Shinzo Abe, ha identificato i maggiori problemi del paese con la persistente deflazione e con la forza dello yen, che danneggia le esportazioni. Noi concordiamo decisamente con questa posizione.


 


Per combattere questi problemi, Abe sostiene la necessità di aumentare il budget fiscale per il 2013 includendo un piano di lavori pubblici con esborsi annuali intorno all'1-2% del Pil. Abe propone inoltre di tagliare le tasse sulle aziende e di condizionare il programmato aumento delle tasse sui consumi (dal 5% all'8% nell'aprile del 2014) alla fine della deflazione.


 


E infine, vi è la richiesta alla Bank of Japan di introdurre decise misure di politica monetaria accomodante per contrastare la deflazione. La Banca centrale dovrebbe quindi portare al 2-3% il target sull'inflazione, rispetto all'1% attuale. Nel programma di Abe, si legge anche di un maggior coordinamento tra il Governo e la Bank of Japan, un eufemismo per dire minore indipendenza. E guardando specificamente al Giappone, secondo noi questo non sarebbe un elemento così negativo.


Un quantitative easing illimitato catalizzerebbe la performance



Se la Bank of Japan introducesse un quantitative easing illimitato, così come hanno già fatto Stati Uniti ed Europa, potremmo forse avere il catalizzatore in grado finalmente di sbloccare il valore insito nel mercato azionario giapponese.




Recentemente la Bank of Japan ha annunciato una misura abbastanza inusuale, un quantitative easing per il secondo mese di seguito allargando il programma di acquisti da 80 a 91 trilioni di yen. Anche se per il momento l'elemento più decisivo per il Giappone è quanto avverrà oltreoceano, la Banca centrale, seppur con cautela, ha dimostrato di muoversi con decisione per contrastare la deflazione.


 


Non vi sono però solo notizie positive. Abe infatti, sembra voler adottare una posizione molto risoluta riguardo la disputa territoriale con Pechino in merito alle Isole Senkaku e questo potrebbe avere ripercussioni sul commercio tra i due paesi. Al momento, la nostra posizione sull'azionario giapponese è neutrale, ma crediamo che le dichiarazioni di Abe possano introdurre un elemento positivo di novità, ovviamente nel caso sia eletto. Gli investitori esteri dovrebbero prendere in considerazione un deprezzamento dello yen implementando una copertura sul cambio




Valutazioni azionarie interessanti


 


Un'ultima cosa da sottolineare riguarda le valutazioni delle azioni giapponesi, estremamente interessanti.


Circa il 70% delle 1.600 società quotate al Topix attualmente scambia al di sotto del proprio book value e centinaia di società con un bassissimo rischio di fallimento scambiano a un multiplo inferiore a 0,5x. In un mercato la cui ripresa ha ristagnato significativamente, anche gli utili (P/E ratio) hanno seguito il medesimo trend. Negli ultimi dieci anni il P/E del mercato è sceso da 20 a 12, mentre il price-to-book ratio è sceso da 1,2 a 0,9.