Mercati: Trump porta incertezza e volatilità, ma potrebbe sorprendere in positivo (analisti)
La prima reazione dei mercati all’elezione di Donald Trump non è delle migliori con forte volatilità e corsa ad asset rifugio quali oro e yen. Anche in prospettiva, l’elezione del candidato repubblicano potrebbe inaugurare un periodo di incertezza a livello politico ed economico che si potrebbe tradurre in nervi tesi sui mercati e quindi alta volatilità.
I primi commenti sull’esito delle elezioni americane sono tutti improntati alla prudenza circa come i mercati digeriranno il nuovo presidente. “La vittoria di Donald Trump ha sicuramente colto di sorpresa i mercati, come mostrano le prime reazioni. Ci aspettiamo che la volatilità continui a causa della forte incertezza politica“, sottolinea a caldo Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer di Deutsche Asset Management. “L’imprevedibilità di Trump e la sua mancanza di esperienza politica sono motivo più che sufficiente per affrontare i prossimi mesi con una certa cautela – aggiunge l’esperto di Deutsche AM – . Anche se Trump seguisse solo la metà delle promesse della sua vigorosa campagna, questo causerebbe una notevole agitazione.
Trump potrebbe essere più pragmatico del previsto, ma lo si capirà solo col tempo
Una questione chiave sarà se Trump dimostrerà o meno di essere un presidente populista o pragmatico. “Anche un approccio più pragmatico sarà visibile solo dopo un po’ di tempo e quindi le prospettive di breve termine sono comunque offuscate dall’incertezza geopolitica”, rimarca Valentijn van Nieuwenhuijzen, Chief Strategist e Head of Multi Asset di NN Investment Partners.
Emergenti a forte rischio instabilità
Per gli asset rischiosi si preannunciano tempi duri finché il quadro sarà incerto. Incertezza destinata a durare abbastanza a lungo considerando che il nuovo presidente si insedierà solo il 20 gennaio 2017. “Anche dopo quella data – rimarca Valentijn van Nieuwenhuijzen – la visibilità potrebbe continuare a essere limitata finché non sarà chiaro se Trump deciderà, in un impeto di pragmatismo, di stemperare alcune delle minacce e delle promesse fatte durante la campagna elettorale, oppure vorrà attuare il suo programma populista. I Mercati Emergenti e i relativi asset appaiono molto vulnerabili, in quanto gli investitori temono misure protezionistiche che inciderebbero pesantemente sulle importazioni USA dai paesi emergenti”.
Come devono comportarsi quindi gli investitori? “Bisogna tenere i nervi ben saldi – rimarca Stefan Kreuzkamp di Deutsche AM – . Non dimentichiamo che la chiave costante della campagna elettorale di Trump è stata quella di sorprendere continuamente il pubblico. E’ del tutto possibile che, dopo la sua elezione, egli possa infatti sorprendere i mercati in modo positivo”. “Le nostre speranze si basano sul pragmatismo di Trump – aggiunge Kreuzkamp – la sua capacità di adattamento e in generale la sua scarsa fede politica. C’è la possibilità che possa permettere ai veterani politici in Congresso di approvare un programma repubblicano piuttosto classico“.