Mercati in attesa di conoscere il nuovo presidente Usa
Il dollaroyen si conferma sopra quota 80. Seduta di consolidamento per il cambio usdjpy che in attesa dei risultati delle presidenziali statunitensi si conferma sopra 80 yen a 80,26, lo 0,3% in meno rispetto al dato precedente. Minimi da due mesi per il cross con la divisa unica che scambia sotto 1,28 dollari (1,2785).
Nel caso del dollaroyen, agli attuali livelli “potrebbero intervenire forti supporti -si legge nella nota preparata dagli analisti di Fxcm- che in caso di tenuta potrebbero riportare verso i massimi (se salta 80,75 possiamo salire molto bene, fin’oltre 81,30) mentre in caso di loro cedimento possiamo attenderci un ritorno verso 79,90”.
L’attenzione degli operatori è tutta rivolta alle presidenziali di domani. Gli analisti ritengono che un’affermazione di Obama dovrebbe spingere al ribasso il biglietto verde perché comporterebbe la conferma dell’attuale linea espansiva della Federal Reserve. Indicazioni contrarie in caso di vittoria di Romney, che si è più volte detto a favore di politiche monetarie più restrittive.
Domani alle 4:30 italiane appuntamento con la Reserve Bank of Australia. Secondo le stime degli analisti la Rba ridurrà il costo del denaro di un quarto di punto al 3% in scia del rallentamento economico globale, che sta indebolendo la domanda di materie prime, e delle politiche adottate dalle altre banche centrali, che rischiano di spingere eccessivamente al rialzo l’aussie.
Oggi l’Ufficio centrale di statistica ha annunciato che il deficit commerciale australiano a settembre è sceso da 1,88 a 1,46 miliardi di dollari australiani, al di sotto degli 1,6 miliardi delle attese. Meglio del previsto anche le vendite al dettaglio, salite a settembre dello 0,5% mensile.