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Mercati azionari: adelante, con juicio

9 Febbraio 2007 11:06

Le piazze finanziarie europee si mostrano di nuovo toniche dopo la correzione di giovedì che ha visto la Borsa milanese figurare come la peggiore nel Vecchio continente con un ribasso vicino al punto percentuale. Uno storno secco e di breve durata già messo in scena altre volte nelle ultime settimane e dopo il quale i listini azionari hanno sempre saputo riprendersi e rilanciarsi su nuovi massimi.

 

E’ una conseguenza dei livelli sui quali si trovano attualmente le borse, su livelli elevati e dopo una lunga corsa. Tutti si tengono pronti a una correzione attesa da mesi ma che finora non si è vista, con il risultato che al primo stormir di fronde i riposizionamenti su asset più difensivi sono molto rapidi. E di stormir di fronde se ne è già sentito parecchio, con i mercati che hanno sovrareagito ogni volta salvo poi riprendere la strada del rialzo e se ne sentirà ancora considerando la strada di rialzo dei tassi di interesse intrapresa dalla Banca centrale europea e dalla Banca del Giappone mentre negli Stati Uniti la Fed mantiene un atteggiamento attendista.


Bisognerà abituarsi a questa situazione secondo gli analisti di Merryll Lynch che in un recente report hanno affermato che le migliori opportunità d’investimento per l’anno in corso deriveranno proprio dall’aumento della volatilità. E per difendersi meglio consigliano di rivolgersi agli asset caratterizzati da una migliore qualità, in grado di performare meglio in queste condizioni. L’azionario rimane favorito ma a questo punto è necessario prendere le dovute cautele.


Un atteggiamento consigliato anche dal team di analisti di mercato di Jc & Associati che, pur mantenendo un atteggiamento positivo per il 2007, “dopo un rialzo che dura praticamente ininterrotto da dieci mesi difficilmente sarà evitabile assistere a una fase di consilidamento”. Le variabili da tenere monitorate sono gli utili aziendali, i fondamentali macroeconomici, le valutazioni aziendali, i tassi di interesse a lungo termine, gli spreads sul debito societario e sui mercati emergenti e le materie prime. “La earning season dell’ultimo trimestre 2006 è stata, come atteso, meno brillante delle precedenti ma le sorprese positive hanno più che compensato quelle negative e ciò dovrebbe garantire una sostanziale tranquillità su questo fronte per i prossimi mesi” commentano gli analisti di Jc & Associati. Anche dal lato della macroeconomia la situazione sembra essersi normalizzata con “i timori di un eccessivo rallentamento degli Stati Uniti per il momento accantonati”.


Le valutazioni aziendali appaiono ovviamente poco appetibili in questo momento. “Finora – proseguono gli esperti – la rotazione settoriale ha sostenuto gli indici ma ora i nostri modelli non trovano più settori o industrie sottovalutati e il rischio di uno storno profondo aumenta”. Ancora più importante è tenere monitorata la variabile spread con obbligazioni societarie e di mercati emergenti, spread che “in questa fase continuano a toccare nuovi minimi. L’attuale ipercomprato dei listini azionari è in buona compagnia in questo momento ma un’eventuale maggiore avversione al rischio da parte del mercato potrebbe portare a un effetto di vasi comunicanti tra asset class contigue” svuotando di liquidità l’azionario. Infine le materie prime, che hanno esordito in forte calo nel 2007. L’hanno dovrebbe proseguire sotto il segno di una sostanziale debolezza inconseguenza “di un progressivo aumento dell’offerta”. Questo scenario avrebbe naturalmente un riverbero positivo sui costi per le aziende di molti settori e un impatto positivo sui margini.