Meeting Reserve Bank of Australia: indiscrezioni su taglio tassi verranno smentite?
Il dollaro australiano non aveva certo bisogno della spinta ricevuta settimana scorsa per indebolirsi contro il dollaro Usa. L’aussie ha infatti perso circa il 30% dai massimi del 2014 e nel primo mese dell’anno ha lasciato sul terreno quasi il 5%. La spinta, oltretutto, è arrivata dalle dettagliate indiscrezioni pubblicate da un giornalista australiano sulle intenzioni ‘espansive’ della Reserve Bank of Australia. Che informazioni così importanti e sensibili trapelino da una Banca centrale rappresenta un nuovo colpo alla loro credibilità e dopo lo shock causato dalla Swiss National Bank, non se ne sente la necessità. Sempre che, naturalmente, le indiscrezioni pubblicate abbiano davvero fondamento.
Stanotte se ne avrà conferma o smentita. La RBA terrà la prima riunione del 2015. Il consensus degli analisti prevede una conferma dei tassi di interesse al 2,5%. “In un contesto di Banche centrali in competizione nell’abbassare i tassi di interesse – spiega Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK – la tentazione di percorrere la stessa strada è forte. Soprattutto perché l’inflazione in Australia è già sotto il livello obiettivo del 2%”.
Tuttavia il Nuovissimo continente rappresenta un caso a parte. “Non c’è dubbio – prosegue Hewson – che la RBA abbia spazio per ridurre i tassi di interesse. Bisogna però ricordare che la ragione del declino dei prezzi risiede nella discesa delle quotazioni delle materie prime, a cui l’Australia è particolarmente esposta“. Un asset volatile che potrebbe riprendersi, in termini di valutazioni, ciò che ha lasciato sul terreno. A favore di un ritorno dell’inflazione, gioca inoltre la stessa svalutazione della moneta domestica. “Dall’estate scorsa l’audusd è sceso del 15% e nei prossimi mesi questo calo si potrebbe trasferire all’economia” aggiunge Hewson. Così come si trasferisce all’economia la maggiore disponibilità di denaro che i consumatori si ritrovano nelle tasche grazie alla discesa del prezzo della benzina.
“C’è da chiedersi, pertanto, se sia davvero necessario tagliare i tassi di interesse con un Pil che corre al 2,7%. La cosa migliore che RBA potrebbe fare nella riunione di stanotte, sarebbe non agire sui tassi comunicando, allo stesso tempo, le proprie preoccupazioni sulle prospettive economiche per preparare, eventualmente, un intervento a marzo o aprile. Un taglio primaverile sarebbe giustificato alla luce del rallentamento della Cina e dello scenario economico mondiale ma soprattutto, la Banca centrale australiana comunicherebbe la proprie intenzioni e i cambiamenti nella sua view in maniera corretta e non tramit