Mediobanca: utile trimestrale a 160 milioni di euro. Nagel, no a fusioni o acquisizioni

Sono piaciuti al mercato i numeri trimestrali pubblicati questa mattina da Mediobanca. Il titolo dell’istituto di piazzetta Cuccia sul Ftse Mib segna un rialzo del 2,78% a 6,82 euro. La banca meneghina ha riportato nel primo trimestre dell’esercizio fiscale 2014-2015 che si è concluso al 30 settembre un utile netto di 160 milioni di euro dai 170 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso, in calo esclusivamente, spiega una nota, per l’assenza di utili da cessione (80 milioni a settembre 2013). Il dato è superiore alle attese degli analisti interpellati da Bloomberg ferme a 130,3 milioni di euro.
I ricavi sono cresciuti del 25% a 525 milioni di euro rispetto ad un anno fa. Alla crescita hanno contribuito le commissioni nette (pressoché raddoppiate da 84 milioni a 147 milioni), la ripresa del trading (da 3 milioni a 56 milioni) e la tenuta del margine di interesse (a 267 milioni). Il risultato delle attività bancarie è triplicato a 107 milioni dai 34 milioni di settembre 2013. La gestione del portafoglio titoli ha espresso plusvalenze per 4,5 milioni (79,8 milioni) e svalutazioni per 6,6 milioni (0,9 milioni) per l’allineamento ai fair value correnti. Il Core Tier 1 (Basilea 3, phased in), che non comprende l’utile netto di periodo, è pari all’11% (11,08% a giugno). Se si includesse l’utile di periodo salirebbe all’11,13%. Il Total Capital ratio è pari al 13,86% (13,76%).
Piazzetta Cuccia ha ricordato che il capitale eccedente il minimo richiesto nell’esercizio del comprehensive assessment della Bce si è attestato a oltre 1 miliardo, considerando le azioni di ottimizzazione del capitale effettuate nei primi nove mesi del 2014 (rimborso ibridi e interesse bancarie). Sale a oltre 1,5 miliardi includendo anche l’autofinanziamento dei primi nove mesi del 2014 (1,4 miliardi nello scenario avverso). Per le banche italiane quello dell’Eurotower “è stato un triplo stress, dopo che nel 2013 ci sono state forti rettifiche sui crediti” per la recessione in atto e l’effetto moltiplicativo sull’esame effettuato. “Tenuto conto della severità delle ipotesi, io dò un giudizio molto positivo di come il sistema è uscito dallo stress test”. Così l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, durante una conferenza stampa telefonica a commento dei risultati trimestrali.
Nagel ha poi annunciato che Mediobanca non è interessata a fusioni o acquisizioni: “Non siamo interessati a M&A”. In vista del possibile processo di consolidamento tra le banche italiane anche a valle dell’esito delle valutazioni della Bce, in Mediobanca “pensiamo di operare come banca d’affari, in un processo che porterà sicuramente sia a rafforzamenti patrimoniali che a consolidamenti nei prossimi 18 mesi, a mio avviso intramarket prima e poi tra mercati differenti dell’euro”, ha aggiunto Nagel.
Per quanto riguarda le cessioni, l’Ad ha precisato che l’istituto di credito proseguirà nel processo di vendita delle partecipazioni “più verosimilmente nella seconda metà dell’anno”. “Il risultato dell’attività bancaria è triplicato e non abbiamo avuto a beneficio del conto economico alcun provento straordinario, ma questo non significa che non continueremo a cedere partecipazioni – ha proseguito Nagel – ma lo faremo ma più verisimilmente nella seconda metà dell’anno“.