Mediaset non ci sta alla nuova asta per le frequenze tv, ricorso contro stop al beauty contest
Lo stop al beauty contest, dopo l’approvazione del nuovo testo sull’assegnazione delle frequenze tv da parte del Governo, non poteva non essere al centro dell’assemblea di Mediaset. Nell’aprire i lavori a Cologno Monzese il presidente Fedele Confalonieri ha subito annunciato che il Biscione ha fatto ricorso al Tar del Lazio contro la sospensione del beauty contest, il concorso di bellezza ideato dall’ex ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani. Confalonieri ha inoltre dichiarato che non è detto che Mediaset partecipi all’asta delle frequenze tv, evidenziando che il beauty contest è una formula utilizzata in molti Paesi europei.
Il testo uscito dalla commissione Finanze della Camera prevede che le frequenze televisive vengano assegnate sulla base di un’asta competitiva che si svolgerà tra 120 giorni, in base ad un testo che verrà pubblicato dall’AGCOM. L’asta dovrebbe prevedere due lotti, in particolare uno per le frequenze in banda 700MHZ, assegnate per un breve periodo e dal 2015 riassegnate alle compagnie delle telecomunicazioni. Infine è stato ribadito il tetto massimo di 5 multiplex. Questo limite, unito alla recente decisione di convertire le frequenze DVBH in DVBT, non consentirebbe a Mediaset e alla Rai di partecipare all’asta.
La notizia “è negativa per Mediaset che, qualora venissero confermati i criteri, non parteciperebbe all’asta ma, d’altra parte, può riutilizzare il DVBH”, scrivono gli analisti di Intermonte nella nota odierna. A Piazza Affari il titolo del gruppo di Cologno Monzese mostra una flessione di circa 2 punti percentuali a 1,794 euro.
Durante il suo discorso di fronte all’assemblea degli azionisti, Confalonieri ha poi dichiarato che i sacrifici dureranno per tutto il 2012 ed alla fine Mediaset sarà più leggera e più efficiente. Inoltre i vertici del Biscione hanno escluso il ricorso ad un aumento di capitale, mentre il break even per la pay tv arriverà nel 2013.