Mediaset sotto il fuoco di Amber: management inadeguato fermo ai tempi del Drive In
Assemblea rovente per Mediaset con al centro della scena l’attacco frontale del fondo Amer, azionista al 2,5%, verso l’attuale management ritenuto responsabile delle difficoltà del gruppo media. Assente invece Vivendi, secondo maggiore azionista con il 28,8% e protagonista lo scorso autunno dell’ascesa nell’azionariato del Biscione dopo il passo indietro sull’acquisto di Mediaset Premium.
A Piazza Affari il titolo Mediaset oggi fa la voce grossa con un +1,87% a 3,492 euro.
Fondo Amber attacca su costi elevati e strategia inadeguata
Gestione operativa e strategie del gruppo sono i punti dolenti su cui Amber attacca Mediaset sollecitando un cambio di rotta guidato da “persone in grado di ripensare il futuro”. L’attuale management è infatti ritenuto “non adatto” ad affrontare il difficile scenario competitivo con una “gestione deficitaria”. Arturo Albano, manager del fondo Amber, ha parlato durante l’assemblea mettendo nel mirino anche gli elevati costi del gruppo di Cologno Monzese: in Italia il numero di dipendenti è triplo rispetto alla Spagna e con un costo medio per dipendente superiore dell’8% rispetto a quelli medi dei principali contendenti”. Mediaset è “una società vecchia”, ha tuonato Albano chiedendo un ridimensionamento dei costi del consiglio di amministrazione considerando anche i risultati “quantomeno deludenti”. Board attaccato anche per la mancanza di ricambio: “C’è una mentalità ancora convinta di essere negli anni ’80 e a’90 – ha detto Albano -il mondo cambia, i concorrenti sono cambiati e Mediaset non può restare ancorata allo stesso modello di business di 20 o 30 anni fa”. Giudizio negativo anche sull’ingresso nella pay-tv
Mediaset ha chiuso il 2016 con una perdita di 294,5 mln dovuta sostanzialmente ai costi legati alla disputa legale con Vivendi (341,3 mln). Mediaset è tornata in utile nel primo trimestre 2017.
Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha rimarcato l’intenzione del gruppo di perseguire i suoi obiettivi di crescita: “non sono escluse acquisizioni come non sono escluse le cessioni di attività non core”. Su Vivendi, Confalonieri ha detto che l’obiettivo dei francesi, probabilmente già dall’inizio, era scalare Mediaset passando prima per Premium.