Market mover: discorso Draghi e riunione Consiglio europeo su Brexit tra gli appuntamenti della settimana
La penultima settimana di febbraio prende il via senza la guida di Wall Street, chiusa oggi in occasione del Presidents’ Day, ma con il ritorno agli scambi della Borsa cinese dopo i festeggiamenti per il Capodanno.
Il tutto mentre i listini del Vecchio continente inaugurano l’ottava in territorio positivo in attesa dell’intervento, previsto questo pomeriggio a partire dalle 15, del governatore della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, di fronte al Parlamento europeo.
Il tutto mentre i listini del Vecchio continente inaugurano l’ottava in territorio positivo in attesa dell’intervento, previsto questo pomeriggio a partire dalle 15, del governatore della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, di fronte al Parlamento europeo.
Tra i temi di giornata non solo l’accelerazione delle Borse europee, che proseguono la seduta in forte rialzo, ma anche valute con “lo yuan scambiato all’interno della Cina che ha ripreso le contrattazioni in apprezzamento verso il dollaro – sottolineano gli esperti di Mps Capital Services nella nota odierna – In quest’ultimo caso hanno giocato a favore le dichiarazioni del governatore della banca centrale cinese: non vi sono basi per ipotizzare la continuazione del deprezzamento dello yuan”.
Nell’ottava da poco iniziata sono numerosi gli appuntamenti macro da monitorare. Domani prima dell’avvio delle contrattazioni l’Acea comunicherà i dati sulle immatricolazioni in Europa per il mese di gennaio e nel corso della seduta in primo piano la diffusione dell’indice Zew per il mese di febbraio, atteso in rallentamento. A gennaio l’indice che misura la fiducia degli investitori tedeschi in relazione alla crescita economica nei prossimi mesi si è attestato a 10,2 punti.
Nella giornata di mercoledì 17 febbraio l’attenzione sarà rivolta al mondo immobiliare statunitense, con la pubblicazione delle nuove costruzioni abitative e i permessi edilizi relativi al mese di gennaio. Sempre mercoledì, sempre dagli Stati Uniti, in arrivo la produzione industriale che dovrebbe mostrare un moderato miglioramento, registrando una crescita dello 0,4% su base mensile.
Non mancano le consuete indicazioni da parte delle banche centrali: il 17 febbraio la Fed pubblica i verbali della riunione di fine gennaio, ma sono in agenda anche gli interventi di alcuni membri del Fomc (Rosengren il 17 febbraio e quello di Bullard il 18); il giorno successivo la Banca centrale europea diffonde le minute della prima riunione del 2016. Proprio nel corso del meeting di gennaio Mario Draghi ha lanciato un chiaro messaggio ai mercati, annunciando che nel prossimo consiglio di marzo potrebbe essere rivista la politica monetaria della Bce.
Tornando agli appuntamenti macro della settimana, giovedì gli operatori seguiranno da vicino i segnali in arrivo dalla Cina, dove verrà diffuso l’andamento dell’inflazione per il mese di gennaio. La settimana si chiude con il dato sull’inflazione statunitense a gennaio e con la lettura preliminare della fiducia dei consumatori nella zona euro.
Da segnalare, infine, la Riunione del consiglio europeo (giovedì e venerdì), incentrata su due temi caldi di stretta attualità per l’Europa: l’immigrazione e la Brexit, ossia il referendum sulla permanenza o l’uscita dall’unione europea della Gran Bretagna.