I manager italiani non godono della fiducia dei dipendenti (Tower Watson)
Cresce la sfiducia dei lavoratori italiani nei confronti di senior e immediate
manager. La preoccupazione per l’incertezza economica incide negativamente sulla fiducia
nell’operato dei propri leader, ritenuti non sempre in grado di fronteggiare le sfide che la situazione
impone. È quanto emerge dai risultati del Global Workforce Study (GWS), una ricerca globale
condotta ogni due anni da Towers Watson che indaga le aspettative e le percezioni dei dipendenti
del settore privato su vari aspetti della loro vita lavorativa, individuando gli elementi che
maggiormente impattano sulla loro motivazione a contribuire al successo dell’azienda.
Secondo i risultati dell’indagine, il 37% dei dipendenti italiani – un campione di 1000 dipendenti a
tempo indeterminato di società di medio-grandi dimensioni – dichiara di non aver fiducia nel lavoro
fatto dal senior maganement della propria azienda (3% in meno rispetto alla media europea), e solo il
38% ritiene che i senior leader si comportino in modo coerente rispetto ai valori aziendali (5% in meno
rispetto alla media europea).
Il 42% (ben -11% rispetto alla media europea) ritiene che la propria azienda stia facendo un buon
lavoro nel fornire informazioni su come si stia performando rispetto agli obiettivi di business, mentre
soltanto il 39% (-10% rispetto alla media europea) crede alle informazioni che riceve dai senior
leader.
Senior Manager bocciati anche in relazione alla capacità di puntare sull’innovazione. Solo il 33%
ritiene che la propria azienda faccia un buon lavoro nel premiare chi porta idee innovative, e il 36%
ritiene che sia efficace nel muoversi velocemente dal creare idee all’implementarle. In entrambi i casi
si tratta di percentuali in linea con la media europea. Emerge inoltre che le persone desidererebbero
una maggiore responsabilizzazione: solo il 44% (-8% rispetto alla media europea) crede che i
lavoratori siano ritenuti responsabili della performance della propria azienda.
Critici i giudizi dei lavoratori anche nei confronti dei capi diretti (Immediate manager): solo il 31% (ben
il 14% sotto la media europea) dichiara di aver un riconoscimento verbale per un lavoro ben fatto,
mentre il 39% (-7%) ritiene che il proprio capo sia in grado di differenziare la performance fra i bravi e
i meno bravi. Solo il 42% afferma di vedere coerenza fra l’operato del proprio capo e le sue parole (-
7% rispetto alla media europea e -7% rispetto ai risultati 2010). Sfiducia anche nella capacità del
proprio capo di ascoltare attentamente opinioni diverse dalla propria prima di prendere una decisione
(solo il 42% da risposta favorevole) e di incoraggiare nuove idee e nuovi modi di fare le cose (42%).
Il 45% ritiene che il proprio capo diretto lo aiuti a migliorare la propria performance, mentre il 53%
dichiara di vedersi assegnati compiti adeguati alle proprie competenze e abilità.