L’impero Arnault delude ancora: Lvmh cade in Borsa dopo i conti e azzoppa tutto il lusso

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Il settore del lusso fatica ancora ad uscire dal guado. Il colosso Lvmh, il primo a dare in pasto ai mercati i riscontri dell’intero 2024, non è riuscito a convincere appieno e la reazione del tutolo è stata molto nervosa a Parigi. Nelle scorse settimane dei segnali di ripresa erano arrivati da Richemont, proprietaria di Cartier, e Burberry, alimentando le speranze di una svolta per il lusso dopo diversi trimestri di debolezza.
Numeri Lvmh non convincono, settore di nuovo sotto fuoco vendite
Le azioni del numero uno del lusso mondiale cedono quasi il 6% a 706 euro alla Borsa di Parigi. Peggio fa la concorrente Kering che cede il 7%. In Piazza Affari Moncler arranca a -1,5%, mentre Brunello Cucinelli limita la discesa a -0,6%. Gli investitori che speravano in segnali di rimbalzo più forti per il settore che lo scorso anno ha pagato soprattutto la debolezza della domanda dalla Cina. “La forte performance del titolo Lvmh da inizio anno (+20%) aveva anticipato una sorpresa positiva sui numeri che non è arrivata”, è il commento di Equita.
Lvmh in verità ha riportato un fatturato del quarto trimestre in crescita dell’1% e leggermente migliore delle attese. A non convincere sono stati i margini appesantiti da diversi eventi non ricorrenti, tra cui costi per la sponsorizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024, l’impatto della povera vendemmia dello champagne sulla divisione Wines & Spirits e delle svalutazioni di magazzino.
Deboli i margini
Nel dettaglio il colosso che fa capo a Bernard Arnault ha registrato un aumento dell’1% del fatturato a 84,7 miliardi di euro rispetto agli 84,5 mld attesi. Calo dell’1% nelle vendite per la divisione moda e pelletteria, che comprende i marchi di punta Louis Vuitton e Dior, in decisa ripresa dal -5% a/a segnato nel terzo trimestre 2024 sotto la spinta della ripresa negli Usa mentre in Cina i numeri sono ancora in contrazione anche se in risalita.
Nel Wines & Spirits -8% annuo, in linea con le attese, con Cognac che segna un pesante -23% a/a.
I profitti hanno deluso le aspettative, con un calo del 14% del reddito operativo ricorrente a 19,6 miliardi (consensus 20,4 mld). Impatto forex rilevante (-90bps a/a nel secondo semestre).
Arnault guarda con fiducia al 2025
Il ceo Bernard Arnault ha espresso fiducia nelle potenzialità di ripresa del settore del lusso, prevedendo un mercato statunitense in crescita e progressi significativi per il marchio Dior, che finora ha incontrato alcune difficoltà.
I vertici di Lvmh hanno parlato di una buona partenza d’anno, con alcuni marchi in crescita a doppia cifra nel mese di gennaio, in particolare LV e Tiffany. Gli analisti di Equita ricordano però il diverso timing del capodanno cinese (due settimane in anticipo rispetto al 2024). In generale, società ottimista sul mercato statunitense, su Tiffany e sulla divisione moda, mentre su Cina e divisione Wines & Spirits si aspetta un miglioramento più graduale nell’arco dei prossimi due anni.