Notizie ETF L’ETF per investire seguendo le mosse dei guru di Wall Street

L’ETF per investire seguendo le mosse dei guru di Wall Street

Pubblicato 1 Settembre 2014 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

Provare a replicare le fortune in Borsa dei grandi guru di Wall Street attraverso gli ETF. E’ la possibilità offerta dall’iBillionaire ETF, sbarcato sul Nyse a inizio agosto e che prevede proprio l’esposizione alle azioni presenti nei portafogli degli investitori miliardari più noti degli Stati Uniti. Lanciato in collaborazione con Direxion Investments , l’ETF Direxion iBillionaire Index (IBLN) consente di uniformarsi alle decisioni di investimento dei più importanti guru di Wall Street a un costo totale annuo dello 0,65%, inferiore rispetto a quello previsto dall’altro replicante simile già presente dal 2012 a New York, l’ETF Global X Guru Index (GURU), che presenta un TER dello 0,75% e vanta masse gestite per oltre mezzo miliardo di dollari. L’iBillionaire e il Guru hanno caratteristiche simili in quanto sono entrambi fondi equal weight, ossia i titoli al loro interno hanno lo stesso peso al fine di evitare un’eccessiva concentrazione del rischio su singoli titoli. L’ETF Guru si rifà però alle posizioni assunte dai 75 hedge fund di grandi dimensioni, come riportato nella documentazione SEC, mentre l’ETF iBillionaire prende come riferimento le posizioni dei venti più famosi miliardari.
Il nuovo ETF proposto da Direxion si rifà all’indice iBillionaire, un benchmark azionario inaugurato nel novembre 2013 con la missione di democratizzare Wall Street seguendo le strategie di investimento dei maggiori investitori miliardari tra cui spiccano Warren Buffett, Carl Icahn, George Soros, Daniel Loeb e David Tepper. Big della finanza che nel lungo periodo si sono mostrati in grado di sovraperformare costantemente l’indice S&P 500. Dal suo lancio l’iBillionaire Index segna un +12,38%, rispetto al +8,89% dell’S&P 500 (dati al 04/08/2014).
Nell’indice sono ricompresi i 30 titoli dell’S&P 500 su cui gli investitori miliardari hanno stanziato più fondi a livello aggregato secondo quanto risultante dal deposito 13F, un report SEC (la Consob statunitense) che contiene il dettaglio delle partecipazioni trimestrali degli investitori istituzionali (oltre i 100 mln di dollari). L’indice è equamente ponderato e al momento, tra i 30 titoli al suo interno, comprende nomi ben noti come Apple, 21st Century Fox, Dollar General, AIG, eBay, Dow Chemical, MasterCard, Coca Cola, FedEx, Microsoft, Gap e Google. La tecnologia occupa la maggior fetta dell’indice, con un peso del 33,33% rispetto al 19% che occupa nell’S&P 500, seguita da beni voluttuari ed energia con il 16,67% per entrambi. In totale, questi primi tre settori rappresentano i due terzi dell’indice.