Le vendite proseguono incessanti sulle Borse europee, Piazza Affari cede oltre il 3%
Le vendite continuano ad essere protagoniste nella prima seduta della settimana. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha toccato un minimo intraday a 13.901 punti, livelli che non si vedevano dallo scorso 25 novembre. Gli influssi negativi arrivano da più parti: Francia, Olanda, Germania, Cina. Se a Parigi e Amsterdam il nervosismo è creato dall’incertezza politica, Berlino e Pechino hanno contribuito ad alimentare l’incertezza dopo la pubblicazione degli indici Pmi manifatturieri di aprile. Inoltre non bisogna dimenticare il riacutizzarsi delle tensioni sull’obbligazionario, dove lo spread Btp-Bund, il cosiddetto “termometro della crisi”, si è portato stabilmente sopra quota 400 punti base.
In Francia il primo turno delle presidenziali ha lasciato molti interrogativi aperti e nelle prossime due settimane, che porteranno al ballottaggio del 6 maggio, la campagna elettorale sarà più infuocata che mai. Il favorito Francois Hollande, come da copione, si è aggiudicato con il 28,6% il primo turno contro il presidente uscente Nicolas Sarkozy che si è fermato al 27,08%. Ma la vera sorpresa si chiama Marine Le Pen: la candidata del Front National ha ottenuto il 18,01 delle preferenze. Il candidato della sinistra Jean-Luc Melenchon si è fermato all’11,3%, mentre il centrista Francois Bayrou ha preso il 9,11%.
Situazione ancora più ingarbugliata in Olanda dove si è dimesso il premier Mark Rutte, che guidava una coalizione minoritaria di centro destra. La crisi di governo è arrivata con il fallimento, sabato scorso, delle trattative del partito di Rutte con l’alleato di estrema destra Geert Wilders sul piano di riduzione del deficit pubblico da 16 miliardi di euro. Wilders, esponente dell’ala euroscettica della destra olandese e detentore di oltre la metà dei seggi della coalizione di governo, rompendo l’alleanza con Rutte ha sollecitato elezioni anticipate al più presto.
Non aiuta nemmeno l’indice Pmi manifatturiero cinese di aprile che si è attestato a 49,1 punti, in rialzo dai precedenti 48,3 punti ma sotto la soglia dei 50 punti. Stessa sorte per il Pmi tedesco di aprile, in discesa a 46,3 punti dai 48,4 punti del mese precedente. In questo caso si tratta del calo più marcato dal luglio del 2009.
E così le vendite scorrono copiose sulle principali piazze finanziarie del Vecchio Continente: a Francoforte il Dax cede il 3,30%, a Parigi il Cac 40 arretra del 2,75%, a Londra il Ftse 100 mostra una flessione del 2%, a Madrid l’Ibex 35 segna un meno 3%. Male anche Piazza Affari dove l’indice Ftse Mib cede oltre il 3% sotto quota 14.000 punti, mentre il Ftse All Share arretra del 3,15% a quota 14.950.