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Lavazza ritorna all’utile, piani di sviluppo non prevedono la quotazione

13 Dicembre 2012 16:53
Ritorno all’utile per Lavazza. Dopo i deboli riscontri del 2011 in scia principalmente ai rialzi record del prezzo del caffè, quest’anno il gruppo torinese si appresta a chiudere il bilancio con un utile tra i 40 e i 45 milioni di euro. Antonio Baravalle, amministratore delegato di Lavazza, nel corso della presentazione odierna del preconsuntivo 2012 ha rimarcato che nel corso dell’anno si è assistito a un recupero dei volumi in Italia, che rimane il principale mercato del gruppo con una quota del 60% circa sul totale dei ricavi. L’anno dovrebbe archiviarsi con un fatturato in crescita di circa il 5% intorno ai 1.330 milioni di euro dai 1.268 mln del 2011. “Siamo tornati sui valori di redditività ante-crisi – ha rimarcato Baravalle – e le prospettive per il 2013 sono buone”. Relativamente all’Italia gli ultimi mesi sono stati abbastanza difficili a causa dell’andamento deficitario dei consumi, ha aggiunto l’a.d., ma l’anno si avvia alla conclusione con un recupero di due punti di quota volume, 43,4%, attestandosi a un 48,4% a valore (dati Nielsen).

Non è in agenda la quotazione. “In questa fase non si pensa alla Borsa”, ha detto Antonio Baravalle. L’a.d. in carica dal giugno 2011 ha rimarcato che è stato chiamato dalla famiglia Lavazza per “traghettare l’azienda verso le generazioni future attraverso lo sviluppo e la crescita a livello internazionale, non per la valorizzazione della società”. In questo sentiero si posizionerà il piano strategico 2013-2015 che è in via di definizione e avrà come assi portanti un focus crescente sul consumatore e sul prodotto e una nuova strategia di penetrazione e sviluppo sui mercati internazionali. La famiglia Lavazza detiene il totale delle quote della società.

A livello occupazionale, in totale ammontano a circa 4.000 i dipendenti del gruppo, di cui 1.500 circa in Italia, e non è prevista alcuna chiusura in Italia dove ci sono 4 stabilimenti. Baravalle ha elogiato l’elevata efficienza e flessibilità raggiunta nello stabilimento di Gattinara grazie agli accordi raggiunti a livello sindacale, mentre è ancora indietro il negoziato a Settimo Torinese.

Piano strategico al 2015 si focalizzerà su crescita negli Usa
Il piano al 2015 sarà incentrato sul rafforzamento nei mercati ritenuti chiave, con presenza diretta in Paesi quali Francia, Germania, Gran Bretagna, Usa, Australia e quelli del Nord Europa, così come in realtà emergenti quali India, Cina e Brasile. In particolare, ha sottolineato Baravalle, il focus sarà sul mercato statunitense che nelle intenzioni del gruppo deve diventare il secondo per importanza dopo l’Italia e dove Lavazza conta dell’alleanza con Green Mountain Coffee Roaster, azienda Usa di cui detiene anche una quota del 7,5%. “Green Mountain è un partner importante e la collaborazione sta procedendo secondo i piani e intendiamo posizionarci bene per sfruttare l’eventuale aumento futuro dei consumi di bevande a base di caffè espresso centro casa (ad oggi l’85% dei consumi è fuori casa)”. “I primi dati di vendita di Keurig Rivo (la macchina prodotta con Keurig, la divisione sistemi a capsule di Green Mountain) indicano un forte gradimento da parte del pubblico”, ha rimarcato Baravalle. Lanciata a novembre, Keurig Rivo è disponibile presso la catena Bloomingdale’s e la distribuzione verrà gradualmente allargata a partire dalla primavera del 2013.