L’anno del boom degli ETF a copertura valutaria
E’ stato da poco superato il giro di boa del 2013 ma c’è già un virtuale vincitore tra gli ETF di maggior successo quest’anno. L’elevata volatilità del mercato valutario, in particolare dello yen in scia alle mosse di politica monetaria ultra-espansiva intavolate dalla Bank of Japan, ha infatti prodotto una dirompente crescita dell’interesse verso i prodotti in grado di offrire copertura valutaria. Nel campo degli ETF si è così assistito a una crescita senza precedenti della gamma dei replicanti currency hedged. “Questa è in parte una risposta alla crescente volatilità delle valute che possono mettere a rischio i guadagni di investimento – rimarca uno studio diffuso settimana scorsa dal team di Synthetic Equity & Index Strategy di Deutsche Bank – e la disponibilità di ETF currency hedged offre agli investitori una scelta più ampia”. L’analisi della banca d’affari tedesca rimarca come il tal modo l’investitore gode della possibilità di decidere se sovrapporre una visione sulla moneta a quella sul mercato oppure di isolare una visione di puro mercato indipendentemente dalla valuta.
Il fatto che gli investitori stanno apprezzando molto la possibilità di separare le view su mercati azionari e valutari in investimenti cross-border è testimoniato dai forti afflussi. A fine giugno gli asset under management (Aum) su questa categoria di ETF sono globalmente superiori a 21 miliardi di dollari, più che raddoppiati rispetto a fine 2012. Boom favorito anche dal significativo aumento dell’offerta con 35 nuove quotazioni sul mercato europeo portando a 132 il totale dei replicanti a copertura valutaria. Successo senza precedenti anche oltreoceano con gli strumenti a copertura valutaria quotati e registrati che sono più che raddoppiati rispetto a quelli che erano a disposizione degli investitori alla fine del 2012. Db x-trackers ha presentato la domanda di registrazione di ulteriori tre ETF azionari con copertura valutaria (su MSCI Asia-Pacifico ex Giappone, MSCI Europe e MSCI UK) che porterebbe il numero totale di ETF currency hedged ad essere il 70% superiore a quelli di fine 2012. Negli Stati Uniti a sbancare è stato il WisdomTree Japan Hedged Equity Fund che nei primi sei mesi dell’anno ha visto afflussi per 8,17 mld di dollari, risultando il miglior ETF in assoluto avvicinando per masse gestite l’iShares MSCI Japan fund (11,77 mld $ contro 12,3 mld) che è comunque secondo nella classifica generale 2013 per afflussi con quasi 5 mld. Guardando agli ultimi 12 mesi il prodotto a copertura valutaria di WisdomTree vanta un saldo positivo di oltre il 60% rispetto al +35% circa dell’iShares MSCI Japan fund complice il parallelo deprezzamento dello yen nell’ordine del 27% rispetto al dollaro Usa. Analogo movimento si è avuto in Europa con gli ETF a copertura valutaria sul Giappone che hanno protetto dal forte calo dello yen sull’euro. Secondo gli strategist di Deutsche Bank si è ancora nelle fasi iniziali di un ampio rafforzamento del dollaro sui mercati valutari e di contestuale debolezza dello yen e pertanto “ulteriori movimenti valutari sono suscettibili di indurre una maggiore domanda di prodotti a copertura”.