La commodity della settimana: Cacao in preda alla volatilità
Il mercato del cacao si trova attualmente in un periodo di significativa volatilità, evidenziato dal drastico calo dei prezzi a Londra in seguito al rally che ha portato i prezzi di questa materia prima a essere venduta per oltre 11.000 dollari la tonnellata, segnando una riduzione quasi dell’15% in un solo giorno durante la sessione dello scorso 29 aprile. Anche il mese di maggio è iniziato sotto il fuoco delle vendite, con la prima seduta che ha visto un deciso sell-off . Questa settimana i prezzi del cacao sono stati scambiati al livello più basso da marzo, e questo è avvenuto nonostante i cambiamenti nei fondamentali non siano stati così significativi.
Il punto sul mercato, con implicazioni e prospettive
Le politiche commerciali internazionali hanno un impatto significativo sul mercato del cacao. Variazioni nei dazi e nelle regolamentazioni possono alterare notevolmente le dinamiche di importazione ed esportazione, influenzando i prezzi a livello globale. Queste politiche possono derivare sia da tensioni geopolitiche che da negoziati bilaterali tra paesi produttori e consumatori, modificando l’accessibilità e la disponibilità del cacao sui mercati internazionali.
La riduzione della liquidità ha portato ad una maggiore liquidità, rendendo il mercato meno accessibile e più rischioso per gli operatori. Un altro fattore chiave da monitorare è l’open interest per il cacao a Londra, che ha toccato livello più basso dal giugno 2021, mostrando una riduzione dell’attività di mercato e contribuendo alla pressione ribassista sui prezzi. Nonostante ciò, il mercato globale si attende non solo un terzo deficit consecutivo per la stagione 2023/24, ma anche il più grande degli ultimi cinquant’anni, come indicato dagli esperti di ING, suggerendo una discrepanza tra le aspettative di lungo termine e le reazioni del mercato a breve termine.
Uno degli elementi chiave su cui si sofferma il mercato sono i raccolti o meglio le prospettive relative ai raccolti in Costa d’Avorio e Ghana, i due maggiori produttori. A inizio aprile, Ole Hansen, head of commodity strategy di Saxo, ha sottolineato come “il rialzo parabolico e da record del cacao è culminato intorno a Pasqua, quando i futures del cacao a New York e non ultima Londra hanno superato il livello di 10.000 dollari per tonnellata, un aumento di quasi quattro volte durante lo scorso anno”. L’esperto ha spiegato come “il principale fattore trainante è stato il crollo dell’offerta proveniente dall’Africa occidentale, un’area che rappresenta circa il 70% della produzione globale, legato alle condizioni meteorologiche avverse, rafforzando un crescente divario tra il calo dell’offerta e l’aumento della domanda globale di cioccolato e prodotti correlati al cacao”.
La sostenibilità della produzione di cacao è diventata un altro tema centrale, considerando gli effetti del cambiamento climatico e della deforestazione. L’attenzione crescente alle pratiche di coltivazione sostenibile può influenzare i prezzi futuri, dato che i consumatori sono sempre più propensi a pagare premi per prodotti considerati etici e ecologici. Le strategie adottate per rendere la produzione di cacao più sostenibile avranno implicazioni significative sul mercato globale del cacao. L’analisi dei trend di consumo nei vari mercati, specialmente nelle economie emergenti, rappresenta un elemento per cercare di prevedere la domanda futura di cacao. I cambiamenti nei gusti dei consumatori, l’aumento del reddito disponibile e la crescente popolarità dei prodotti a base di cioccolato influenzano, infatti, direttamente la domanda di cacao.
Il punto tecnico sul cacao
Da inizio anno, i prezzi del cacao hanno visto un incremento significativo, toccando un aumento del 173%, a causa della riduzione dell’offerta della materia prima da parte dei principali paesi produttori, ma hanno successivamente subito un brusco rallentamento, stabilizzandosi all’88% dai prezzi del primo Gennaio. Dopo aver raggiunto i picchi del 19 aprile, il prezzo ha subito un calo del 30%, attestandosi attorno agli 8.000 dollari a tonnellata.
Livelli critici e indicatori tecnici
Il livello di supporto principale si colloca proprio sui 8000 dollari, il quale oltre a essere molto vicino ai prezzi attuali, rappresenta il 50% del movimento che è stato generato dai minimi ai massimi dell’anno in corso. Se questo livello dovesse cedere, il prossimo supporto significativo si trova a 6700 dollari, il che implicherebbe un ribasso potenziale del 42% dai massimi di aprile. Per confermare la tenuta del supporto attuale, sarebbe essenziale una chiusura giornaliera sopra i 8400 dollari. In caso di recupero, le resistenze mirate si situano a 9400 dollari, preludio al test dei massimi storici.
La volatilità giornaliera si aggira intorno al 7%, un livello considerevolmente alto che sottolinea l’instabilità del mercato. I volumi di trading, d’altra parte, sono inferiori rispetto all’inizio dell’anno, suggerendo un calo di interesse o di liquidità. Il Commodity Channel Index (CCI), oscillatore spesso utilizzato in analisi tecnica per identificare svolte cicliche nel mercato delle commodities, impostato a 63 periodi ed analizzato sul grafico giornaliero, utile quindi per studiare le tendenze dell’ultimo trimestre, ha recentemente indicato valori negativi per la prima volta, segnalando potenzialmente l’avvicinamento a un minimo significativo per il mercato del cacao.