Jp Morgan ci ripensa: l'offerta di acquisto della Bear Stearns è passata ieri mattina dai 2,54 dollari per azione di una settimana fa agli attuali dieci dollari, al termine di un fine settimana di trattative tese, alle quali hanno partecipato i vertici della Federal Reserve. Non è chiaro cosa abbia determinato il rilancio della proposta. Una spinta è certamente venuta dalla reazione di rabbia degli azionisti della Bear, con il finanziare britannico Joe Lewis in testa, che avevano visto il valore dello stock precipitare dai 172 dollari di un anno fa, alla svendita attuale. Altro motivo probabile è stata la sorpresa con la quale è stata scoperta una clausola inserita nel primo accordo, che avrebbe obbligato la Morgan a prestare garanzie alla Bear nella vendita ad altre società, qualora gli azionisti avessero votato contro il passaggio alla stessa Morgan.
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Jp Morgan rilancia su Bear
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