Italia sempre più vecchia: nascite al minimo storico, aumenta il numero di chi lascia il Paese
Un’Italia sempre più vecchia, con il numero di nascite al minimo storico e sempre più persone in cerca di un futuro fuori dai confini nazionali. Questo il quadro emerso dall’ultimo rapporto demografico elaborato dall’Istat riferito all’anno 2013. I dati preoccupanti, che confermano il continuo invecchiamento della popolazione italiana, sono una cartina tornasole della crisi economica che ha colpito il Paese e che incide inevitabilmente sulle scelte di vita delle persone.
Crollo delle nascite
Il dato che salta più all’occhio è senza dubbio quello delle nascite, diminuite per il quinto anno consecutivo a 514 mila nel 2013. Un nuovo minimo storico. Circa l’80% dei nuovi nati proviene da donne italiane,il 20% da donne straniere. Cresce invece il numero degli over 65, che a fine 2013 rappresentano il 21,4% del totale della popolazione (21,2% nel 2012).
Meno matrimoni, soprattutto religiosi
Forse per la spesa che comportano, diminuiscono anche i matrimoni. Nel 2013 si sono celebrati meno di 200 mila matrimoni, per un quoziente di nuzialità pari al 3,3 per mille, il più basso nella storia del Paese. La celebrazione con rito religioso perde ulteriore terreno nei confronti del rito civile. Tra il 2008 e il 2013 la quota di sposi che sceglie il primo passa infatti dal 63% al 57%, mentre la quota di coloro che optano per il secondo cresce dal 37% al 43%.
Sempre più italiani lasciano il Paese
Sono sempre di più gli italiani che lasciano il Paese per cercare fortuna altrove. Le emigrazioni sono aumentate a circa 126 mila, contro le 106 mila dell’anno precedente. La destinazione estera favorita è il Regno Unito, con circa 13 mila trasferimenti, segue la Germania con 11 mila 600. Ma l’Italia è meno appetibile anche per gli stranieri. Le immigrazioni dall’estero sono infatti scese a 307 mila contro le oltre 350 mila del 2012.
Continua intanto il flusso migratorio da Sud verso Nord all’interno della Penisola. Sono stati 116 mila gli individui che hanno trasferito la residenza da una regione del Mezzogiorno a una del Centro-nord, mentre soltanto in 65 mila hanno fatto il contrario.